Buenos Aires cambia volto per il ritorno del motorsport internazionale: una rivoluzione necessaria o solo l’ennesimo schiaffo alla storia?

Autore: Federico Benedusi
federicob95
Coautore: Marco Colletta
Pubblicato il 29 Luglio 2025 - 09:00
Tempo di lettura: 4 minuti
Buenos Aires cambia volto per il ritorno del motorsport internazionale: una rivoluzione necessaria o solo l’ennesimo schiaffo alla storia?
P300
Home  »  Motorsport

L’autodromo più famoso d’Argentina si appresta ad una totale rivoluzione per il ritorno del Motomondiale, con la F1 alla finestra. Tutto ciò, d’altro canto, sembra andare a scapito di una storia lunga decenni

È notizia di pochi giorni fa il ritorno del Motomondiale a Buenos Aires a partire dal 2027. L’esperienza di Termas de Río Hondo è ormai giunta alla fine, con problemi economici alla base dell’addio al tracciato sito a Santiago del Estero, e il Circus delle due ruote riabbraccerà l’autodromo più famoso e importante d’Argentina, dove l’azione manca dal 1999.

A scatenare l’opinione pubblica (e non solo legata al motorsport) in Argentina è stata però la proposta di ammodernamento dell’impianto presentata contestualmente all’annuncio ufficiale del ritorno dell’Autodromo Óscar y Juan Gálvez. Dietro alla fine di un digiuno lungo 28 anni, con Liberty Media grande protagonista del “nuovo” Motomondiale e la F1 altresì alla finestra, ci sarà infatti un pesante lavoro di modifiche al layout della pista, un lavoro (si dice) da 150 milioni di dollari. Buenos Aires cambierà volto e per quanto sia ben vista la volontà di portare una boccata d’aria fresca, c’è anche la sensazione che più di 70 anni di storia stiano per essere calpestati senza troppi complimenti.

Il confronto tra il disegno storico e quello nuovo è eloquente: eliminata, o comunque ampiamente rivista, tutta la zona che a metà anni ‘90 venne definita “Mickey Mouse” dai piloti di F1; via il successivo rettilineo che conduceva alla curva Ascari, collegata alla curva Fangio a formare una lunga sezione destrorsa similare alla T8 di Istanbul riproposta allo sfinimento in ogni opera di Hermann Tilke (che curerà appunto il lifting di Buenos Aires); infine, la sezione della Horquilla che riconduce sulla retta di arrivo e partenza sarà abolita nella versione FIM. Nulla sarà più come prima, nessuna delle 12 configurazioni attualmente possibili sopravvivrà e solo il tracciato #12, quello che gira attorno al Lago de Regates e verrà riservato al Turismo Carretera, ricorderà vagamente la sua precedente versione.

Dalla sua apertura datata ottobre 1952, la pista di Buenos Aires ha ospitato 20 edizioni del Gran Premio di Argentina di F1 e 10 dell’omologo del Motomondiale, a corollario di un quantitativo esorbitante di gare nazionali a due e soprattutto quattro ruote che hanno scritto interi libri di storia dell’”Automovilismo Argentino”. E tra queste righe risiede un’altra ragione di critica proveniente dalla Terra d’Argento: le ampie novità apportate saranno basate in primo luogo sul ritorno del Motomondiale, e dunque pensate per competizioni motociclistiche, quando invece il motorsport in Argentina si è sempre basato principalmente sulle automobili, a partire proprio dalla pista intitolata ai fratelli Gálvez.

I pareri in merito a questa opera di riammodernamento hanno sortito effetti abbastanza contrastanti tra loro, anche se va per la maggiore un senso di attaccamento alla storia e quindi una visione negativa di quanto andrà a interessare l’autodromo di Buenos Aires nel prossimo futuro.

Christian Ledesma – uno dei piloti storici dell’automobilismo argentino e campione sia nel TC2000 sia nel Turismo Carretera -, nella trasmissione radio Buen Día del sito Campeones.net, ha affermato: “Il problema sorge quando questo genere di lavori lo fanno persone esterne e non qualcuno che si interessi dell’opinione degli argentini, dei piloti storici o di creare una commissione”.

Sempre nello stesso programma si è espresso Franco Vivian, più giovane di Ledesma ma sempre della stessa opinione: “Quante volte verrà qui la MotoGP? Per alcune gare andremo a cancellare tutta la storia dell’autodromo? Non mi pare che sia positivo ciò che andremo a perdere. Che il tracciato nuovo vada a unirsi con quello che già abbiamo”.

Noi di P300.it abbiamo dunque chiesto alcuni pareri anche a piloti argentini della categorie da noi approfondite e in particolar modo abbiamo sentito l’opinione di Tiago Pernía, portacolori di Honda YPF Racing nel TCR South America, che ha detto: “Credo che sia positivo che vadano a migliorare l’infrastruttura dell’autodromo, però non mi piace il nuovo layout, sapendo che sarà adattato per essere un circuito da moto. Il problema maggiore si presenta nel momento in cui si va a cancellare il tracciato storico del Gálvez e anche curve molto importanti come la S del Ciervo, la Ascari e la discesa del Tobogán”.

Più telegrafico è stato invece Damián Fineschi, ex pilota del TC2000 e Team Manager di PMO Racing, squadra campione in carica nel TCR South America: “Mi piacerebbe parlare con le persone più coinvolte in per capire quali sono le limitazioni di questo progetto”.

Di parere totalmente contrario è stato invece Néstor Girolami, pilota di Hyundai BRC Squadra Corse nel FIA TCR World Tour: “Personalmente sono a favore dell’ammodernamento dell’autodromo perché credo sia fondamentale riportare eventi internazionali in Argentina. Da quanto so, ci saranno ulteriori interventi per ottenere l’omologazione di Grado 1 e questo sarà un passo chiave per rilanciare il circuito a livello globale”.

La frase che più ha calamitato l’attenzione alla presentazione del futuro nuovo circuito, pronunciata proprio da Tilke, è quella di voler rendere Buenos Aires un tracciato “moderno per i prossimi 50 anni”. Ottime intenzioni, ma pagare un simile prezzo è davvero necessario?

Immagini: TyC Sports, TCR Media Center

AVVISO: Se vuoi ricevere le notifiche dei nuovi articoli pubblicati, scegliendo tu per quali categorie abilitare gli avvisi, collegati al nostro NUOVO GRUPPO TELEGRAM

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

Condividi

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA