Bravo Billy, ce l’hai fatta

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
5 Luglio 2017 - 20:50
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La 24 ore di Le Mans: è questo l’obiettivo di Billy Monger. Detta così sembra enorme, impossibile, pazzesca. Eppure non lo è per niente. Perché Billy ce l’ha già fatta.

Ieri, dopo neanche tre mesi dalla tragedia in F4 a Donington che gli ha portato via parte delle gambe, Billy è tornato in macchina con tuta, casco e guanti. A Brands Hatch, con un Maggiolino versione racing del team Brit, ha riassaporato quel gusto che gli mancava da settimane, e che non ha mai smesso di sognare nonostante quello che la vita gli ha tolto. Evidentemente quello che la passione per il motorsport gli ha sempre trasmesso va ben oltre la disgrazia e quindi eccolo di nuovo al volante, adeguato al suo handicap, con i comandi di freno e acceleratore sulla parte superiore, a portata di pollici.

Billy si porta vicino all’auto con la sua carrozzina, già vestito da gara, pronto per salire. Con l’aiuto dei ragazzi del team si siede in auto, si fa allacciare le cinture e riceve le prime indicazioni sui comandi personalizzati con i quali dovrà familiarizzare. Come se nulla fosse, con una naturalezza che stupisce sempre quando si è di fronte a storie come questa: Zanardi è il nostro punto di riferimento, ma in questi giorni stiamo vivendo un’altra avventura che potrebbe riservarci chissà quale sorpresa, quella di Robert Kubica.

Ma Billy non ce l’ha fatta oggi, e nemmeno ieri. Billy ce l’ha fatta nel momento in cui appresa la notizia della sua menomazione, una volta capito che la sua vita sarebbe cambiata per sempre, ha deciso che la tragedia subita non sarebbe stata sufficiente a farlo rinunciare alla sua passione, correre, nonostante tutto. 

Si è ripreso, anche con l’aiuto della comunità del Motorsport che l’ha sostenuto, moralmente ed economicamente non lasciandolo solo. Si è rialzato da una caduta dalla quale in tanti farebbero fatica a ripartire, e ha mostrato a tutti la sua voglia da 17enne di voler continuare a vivere come prima, nonostante le difficoltà.

Quello di Billy è l’ennesimo insegnamento che il Motorsport ci regala, l’ennesima iniezione di fiducia, l’ultimo esempio di forza di volontà che non va sprecato. A Le Mans si è incontrato con Frederic Sausset, l’eroe quadriamputato che ha partecipato alla 24 ore di un anno fa. Si sono parlati, e hanno posto le basi per un progetto ambizioso ma, a questo punto, non impossibile. Correre la gara di durata più famosa del mondo nel 2020. Da novembre in poi Billy seguirà un programma speciale per tornare a correre ed inseguire il suo obiettivo: sfrecciare sull’Hunadières come se non fosse successo nulla.

Ma quel giorno, ne sono sicuro, qualcosa succederà: entrerà nella storia, ancora una volta.

Immagine: Twitter Brands Hatch

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