Brasile, Ufficio Complicazione Cose Semplici: Pitlane edition. Non sarebbe meglio non fare nulla?

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
4 Novembre 2023 - 12:20
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Le Event Notes diffuse per il GP di San Paolo rendono ancora più confusionaria la situazione pitlane in qualifica

In un mondiale già consegnato agli archivi la storia più importante delle ultime settimane sembra diventata quella delle code in Pitlane. Roba da casello di Melegnano a metà agosto dove, pur di passare per primo, si tagliano le code da una parte e dell’altra cercando di guadagnare quei 5 metri apparentemente indispensabili per l’esistenza del mondo.

Succede, quindi, che incredibilmente questa storia del lasciare spazio tra sé e la macchina davanti sia stata scoperta ora, quando in realtà è da anni che la preparazione al giro dell’ultimo secondo richiede spazio davanti per avere aria pulita. Dopo le questioni del Messico, in Brasile il Direttore di Gara Niels Wittich ha provato a metterci una pezza, con tutta la buona volontà del caso.

Il problema è aver tentato di farlo ad Interlagos, dove la corsia di uscita dalla Pitlane è stretta, lunga e caratterizzata dal passaggio interno alla Curva Do Sol, che non permette quindi di vedere chi si ha davanti.

Il risultato è quello dell’immagine di copertina, con Verstappen che pur di liberarsi di chi sta davanti piazza ignorantemente due gomme sull’erba e se ne va. Nel caso specifico quello che blocca tutti è Ocon (e infatti è stato poi penalizzato), con Pérez rimasto inchiodato dietro l’Alpine (immagine poco sopra) per un minuto senza la possibilità di passare.

Pérez è rimasto bloccato un po’ per mancanza di guizzo, un po’ perché Ocon ha fatto poco per spostarsi a sinistra – come le Event Notes dicevano – un po’ perché la corsia è così stretta che anche spostandosi a sinistra di spazio per passare dentro le righe non ce n’è poi tanto.

Ma, al di là dei tecnicismi sul singolo episodio, il problema resta alla base. In pista o in Pitlane, i piloti devono trovare spazio da chi sta di fronte per avere un giro pulito. Qualsiasi indicazione verrà data, i team si ingegneranno per trovare una soluzione alternativa.

Quindi, in un modo o nell’altro, da qualche parte la coda continuerà a formarsi. Se da una parte ci sono meno rischi per la sicurezza all’interno della Pitlane (e sono d’accordo visti gli incidenti sfiorati in passato), in pista c’è più spazio per districarsi.

Paradossalmente, per dare un taglio a questa cosa, l’unica sarebbe smontare il sistema attuale delle qualifiche e passare al giro secco, il quale però ha i suoi problemi specifici. Se pensiamo al meteo e a ieri, ci siamo già capiti.

Oppure, per non continuare a perdere tempo con investigazioni lunghe ore, si potrebbe fare qualcosa di rivoluzionario: non fare nulla. Lasciare i piloti liberi di gestirsi da soli ed intervenire solo e soltanto in casi eccezionali o eccezionalmente volontari, tipo il famoso Alonso – Hamilton dell’Ungheria 2007.

D’altronde, non è neanche magnifico continuare a sentire i piloti lamentarsi ogni cinque secondi e assistere a 4/5 investigazioni ad ogni qualifica per 10 secondi persi. Via il tempo minimo/massimo e che si lascino liberi di fare. Chi esagera, viene punito. Troppo difficile?

Immagine: F1

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