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Blog | Villeneuve durissimo su Ricciardo, ma è la F1 stessa che vuole i “piloti immagine”

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 8 Giugno 2024 - 18:00
Tempo di lettura: 4 minuti
Blog | Villeneuve durissimo su Ricciardo, ma è la F1 stessa che vuole i “piloti immagine”

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L’iridato ’97 critica ampiamente la permanenza di Ricciardo nel Circus. Ma è solo la punta dell’iceberg

Sta facendo evidentemente discutere il minuto di ieri del Villeneuve-pensiero a Sky UK nei confronti di Daniel Ricciardo, con il quale il campione del 1997 ha chiaramente indicato come l’australiano sia ancora in F1 più che altro per la sua immagine che per i suoi risultati.

Si tratta chiaramente di un intervento molto duro, atipico se vogliamo per un opinionista e forse, oggi, anche questo manca al mondo della F1. Qualcuno che, a prescindere, abbia la voglia e la possibilità di dire la sua anche se può apparire controcorrente. Non a caso, la critica arriva da una persona esterna al mondo del Circus, chiamata per l’occasione del GP di casa.

Ci sono un paio di aspetti da considerare. Sulla dichiarazione in sé, modi permettendo – ma niente di esagerato, sia chiaro – non si possono proprio dare tutti i torti a Villeneuve. Da quando Ricciardo ha lasciato la Red Bull, di sua spontanea volontà, ha avuto la meglio nel biennio 2019/2020 in Renault su Hulkenberg prima e Ocon (con due podi), ma il successivo biennio in McLaren l’ha visto soccombere rispetto a Lando Norris, specialmente nel 2022 dove Daniel ha faticato tantissimo.

Se pensiamo alle gare che, nel 2023, Liam Lawson ha corso in AlphaTauri dopo l’infortunio di Ricciardo in Olanda e alle prestazioni successive dell’australiano, forse al team di Faenza sarebbe convenuto piazzare il giovane dell’academy al fianco di Tsunoda per questa stagione. Pertanto, se parliamo puramente di risultati, Villeneuve non ha detto troppe bugie: il Ricciardo post Red Bull non ha molto a che vedere con quello di blu vestito. Un pilota con il suo nome dovrebbe essere atteso dall’essere sempre davanti al suo giovane compagno giapponese invece di essere, per ora, a 5 punti contro 19 in classifica.

Quello di Villeneuve resta, comunque, un pensiero personale sul quale si può discutere ore. Il punto importante, però, è che ad oggi il discorso dell’immagine sembra diventato molto più importante di quello pistaiolo. Il canadese dice che oggi Ricciardo è ancora in F1 solo per la sua immagine, ma allora pongo delle domande aggiuntive: Zhou sarebbe in F1 se la F1 stessa non avesse interesse ad avere un pilota cinese (e un GP in Cina)? Quali risultati ha prodotto, anche nei confronti del compagno di squadra, per meritare ancora un sedile?

E, se parliamo di Valtteri Bottas, è indubbio che da quando il finlandese ha lasciato la Mercedes, tra l’altro con risultati tutto sommato accettabili nel confronto con Hamilton (10 vittorie e 20 pole position), lo si vede spesso più per le foto e i calendari a natiche scoperte che per le prestazioni (negative) della Sauber; un team a sua volta molto impegnato nel “brand”, nel promuovere la sua “identità ribelle” ma con 0 punti in classifica. Logan Sargeant è probabilmente arrivato al capolinea della sua avventura nel Circus, ma non si dica che il suo arrivo, probabilmente prematuro, non sia stato spinto anche dalla prospettiva di riavere in griglia un pilota americano dopo tanti anni, nello sport che sull’America sta puntando tutto per allargarsi.

In linea generale, è il mondo F1 che ha deciso di puntare sui “piloti immagine”, da social specialmente, molto di più rispetto a prima: il discorso di Ricciardo si inserisce all’interno di questa dinamica. Pensate, sempre riguardo l’immagine, al confronto con Verstappen. Il campione iridato, almeno nel nostro paese, è mediaticamente considerato uno che vale poco e niente. Senza personalità, scontroso, antipatico (che poi le persone andrebbero conosciute per definirle tali, ma lasciamo stare) e poco importa che negli ultimi anni abbia vinto di tutto; oggi, al fuori pista, viene dato un peso eccessivo nella misura in cui stiamo parlando di piloti e atleti, il cui compito è quello di vincere gare e mondiali più che copertine.

Villeneuve quindi, prendendosela con Ricciardo, ha indirettamente toccato un punto che non riguarda solo l’australiano. La F1 è anche questo, oggi. E c’è poco da fare almeno per il momento.

Immagine di copertina: Media Visa Cash App RB

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