L’aereo dell’olandese (ma solo l’aereo) beccato in Sardegna insieme allo yacht (ma solo lo yacht) di Toto Wolff…
Che fatica, davvero. Dopo la farsa della madre di Vasseur – chissà in quanti si saranno scusati per aver partorito una delle più grandi cazzate degli ultimi anni – ci tocca assistere ad una nuova frontiera del giornalismo al tempo dei social, ovvero il social stalker.
Succede che, da tempo, l’aereo privato di Max Verstappen venga cuccato in giro per il mondo tramite l’applicazione Flightradar24, che monitora le tratte degli aerei in tempo reale. La voglia di farsi i fatti degli altri, figlia del modo di seguire la F1 di oggi (sempre ossequi ai magnati americani), porta anche a questa declinazione AlfonsoSignorinesca del modo di essere tifosi ed appassionati, con buona pace delle coronarie di chi lo è davvero ma, ormai, viene trattato da vecchio pirla ormai non più manovrabile.
Le spie dei social che, in confronto, KGB levati, dicono che oggi l’aereo di Verstappen abbia fatto tappa per qualche ora in Sardegna, località dove casualmente si trovava (ma giorni fa, chi lo sa se c’è ancora) quello che sarebbe lo yacht di Toto Wolff; beccato, a sua volta, da qualche altro amante del fancazzismo in versione nautica. Inutile dire come sia partito il vaccodromo social al grido di contratti già firmati con tanto di durata, dettagli, cifre, nome del sostituito e prospettive di vittoria dei mondiali dal 2026 al 2030. Ovviamente, senza uno straccio di immagine e prova documentata, a meno che l’accordo non sia stato firmato tra l’aereo e lo yacht e una stretta di tra elica e albero.
Come dire: ormai vale tutto e non dovremmo neanche stupirci, ma fa sempre più ridere (per non piangere) vedere come l’informazione sia ancora vergognosamente comandata dai numeri quando i numeri vengono prodotti così.
Poi, magari, tra due settimane salterà fuori che anziché trovarsi comodamente a Montecarlo, dove vivono entrambi, abbiano deciso di trovarsi in mezzo al mare con pinna, fucile ed occhiali per mettere una firma. Dover stare dietro anche ai radar però no, ci spiace. Si lascia volentieri l’onore a chi ha molto più tempo da buttare.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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