Blog | Sull’ala posteriore McLaren: tocca agli altri adeguarsi (come per quella anteriore)

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 16 Settembre 2024 - 14:00
Tempo di lettura: 3 minuti
Blog | Sull’ala posteriore McLaren: tocca agli altri adeguarsi (come per quella anteriore)
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Un nuovo tormentone colpisce la McLaren post GP Azerbaijan. Il flap dell’ala posteriore flette sui bordi inferiori, ma se passa i controlli…

La vittoria di Oscar Piastri a Baku ha portato delle nuove polemiche per la scoperta della flessibilità dell’ala posteriore McLaren. Dopo le lamentele per le ali anteriori, di cui si era parlato dopo Monza, adesso si passa a quelle posteriori.

Le immagini dalla telecamera di Piastri, che inquadrava Leclerc durante la seconda parte del GP, ha sollevato molti dubbi sulla regolarità di quel flap superiore che, all’aumento della velocità, si piega verso l’alto nei suoi due bordi inferiori, creando uno “spazio” tra flap superiore e posteriore come se fosse un “mini DRS”, con benefici sul dritto.

Per voce di Tombazis, come si diceva due settimane fa, la FIA ha fatto sapere che si riparlerà nel 2025 per quanto riguarda l’argomento ali flessibili. In Belgio erano partite delle nuove misurazioni. Questa situazione, comunque non è che identica a quella vissuta in tante altre occasioni.

Ci sono dei controlli statici ai quali tutte le monoposto si devono sottoporre. Se questi vengono superati non si può fare altro che levarsi il cappello di fronte a chi è capace di trarre vantaggio da certi dettagli.

Se il regolamento, all’articolo 3.3.2, dice che sono vietati dispositivi capaci di modificare le caratteristiche aerodinamiche di una vettura ma, al tempo stesso, le monoposto superano i controlli che la Federazione impone, la situazione è molto chiara. Assodato che non si possono effettuare test mentre una monoposto è in pista, le alternative sono tre:

1) Giudicare la violazione dello “spirito del regolamento” ad occhio nudo, tramite l’ausilio delle telecamere. Un controllo simile è stato fatto con l’applicazione dei “bollini” per verificare il movimento delle intere ali.

2) Lasciare correre e permettere ai team di adeguarsi come meglio credono al netto del superamento di controlli statici (magari inaspriti).

3) Fornire ali anteriori e posteriori standard per tutti.

Lamentarsi per le immagini video non ha senso. Le monoposto in pista hanno già superato i controlli statici e sono formalmente regolari. Se, nonostante i controlli statici, avvengono dinamiche che non sono ritenute “eticamente corrette” (diciamo così) sta alla FIA decidere che strada intraprendere, ma le alternative sono le tre riportate sopra. O si sanziona ad occhio nudo, o si lascia correre, o si taglia la testa al toro e si danno ai team le ali già pronte.

Inutile, però, accusare qualcuno di illegalità quando formalmente i test vengono superati. Al massimo, in una F1 sempre più standardizzata, andrebbe riconosciuto il genio di chi riesce a trovare il modo per guadagnare un vantaggio sugli avversari.

Immagine di copertina: Media F1

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