Fa quel che può nella Sprint e più del dovuto in qualifica. Il punto fermo resta sempre lui
Il venerdì e il sabato della Ferrari a Spa rappresentano un po’ la consueta sveglia che arriva dopo settimane di extra pista che, ormai da anni, diventano mediaticamente più importanti di quelle in pista.
Come sempre, quando si parla della Rossa, spesso sembra che solo a Maranello portino aggiornamenti e che solo quelli prodotti in Emilia-Romagna possano portare dei benefici. La sospensione posteriore di cui si è parlato tanto, dopo due giorni, al momento non sembra aver rivoluzionato le cose, soprattutto se si guarda il lato di Hamilton, in crisi profonda dopo tre errori in tre giri di qualifica tra ieri ed oggi che lo hanno portato a fondo griglia per stamattina e per domani.
Quello che preoccupa più di tutto è la completa non costanza nelle dichiarazioni di Lewis, sia tra quelle rilasciate ai colleghi italiani e quelli inglesi che in generale. Se si mettono cronologicamente in fila tutte le cose che ha detto dall’inizio dell’anno, viene da pensare che abbia un gemello dal carattere opposto che si alterna sistematicamente con lui ai microfoni.
Domani, con la pioggia, magari cambierà tutto e parleremo di una grande rimonta, ma la Ferrari (o meglio, John Elkann) non credo abbia portato a Maranello Hamilton solo per fare bene quando c’è brutto tempo. Quello che mi chiedo è quanto tempo ci vorrà prima che qualcuno abbia il coraggio di affiancare al nome del sette volte iridato i termini adatti per i primi mesi di questo matrimonio.
Inutile ripetere cose già dette per chi ci legge da tempo, ma il miglior aggiornamento della Ferrari resta Charles Leclerc e l’ha dimostrato ancora una volta in qualifica oggi.
Immagine di copertina: Media Ferrari
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