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Blog | Sciolto il triumvirato Horner-Newey-Wheatley. È la fine della Red Bull?

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 3 Agosto 2024 - 14:00
Tempo di lettura: 3 minuti
Blog | Sciolto il triumvirato Horner-Newey-Wheatley. È la fine della Red Bull?
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L’uscita di Jonathan Wheatley da Red Bull porta alla ribalta una domanda molto semplice e che qualcuno si sarà, sicuramente, già posto

Siamo di fronte alla fine della Red Bull, per come l’abbiamo conosciuta?

Dopo l’annuncio della fine della collaborazione con il genio Newey, la cui prossima destinazione è ancora ignota, l’uscita dello storico DS Jonathan Wheatley rappresenta un altro colpo per il team campione in carica. Di fatto, il triumvirato Horner-Newey-Wheatley viene smontato con il solo Team Principal a restare al suo posto. Il dettaglio fa anche sorridere se pensiamo che, dopo lo scoppio dello scandalo a lui legato, sembrava non dovesse neanche mostrarsi alla presentazione della RB20, fissata il 15 di febbraio. Invece, curiosamente, è l’unico che resterà (almeno per il momento) al muretto.

Si tratta di un evento sicuramente storico: ma va anche considerato che, dopo 18 anni, al di là delle voci di dissidi interni che hanno caratterizzato parallelamente questo mondiale (ed è difficile capire a chi bisogna credere), è anche fisiologico vedere un cambiamento almeno dal punto di vista della longevità. È molto difficile trovare, infatti, un’altra squadra i cui capisaldi sono rimasti gli stessi per così tanto tempo. Forse non esiste un altro esempio.

E, alla fine di questo ciclo maggiorenne, va riconosciuto a Red Bull di non essere andata in panico all’inizio dell’era ibrida, quando tutto il vantaggio del precedente periodo tecnico è sparito d’incanto. Sarebbe stato facile, come si fa stesso cambiare teste per cercare di ripartire. Invece, proprio quelle teste sono rimaste salde ai loro posti propiziando il ritorno alla vittoria nel 2021 e le stagioni 2022 e 2023, con la scorsa dai toni trionfali.

Avevo pronosticato che sarebbe stato impossibile replicare il 2023 in termini di prestazioni e, quanto visto nel “secondo quarto” di questo mondiale è andato addirittura oltre, con McLaren e Mercedes che ormai si sono messe davanti a Red Bull. Quello che non era stato pronosticato, però, è il cambiamento interno con uscite eccellenti.

Le dinamiche, all’interno di un team, viaggiano su un filo sottilissimo. Per vincere (o tornare a farlo) ci vuole alchimia, per continuare a farlo ci vuole fame. Lo smembramento del gruppo di comando di Red Bull rappresenta una specie di resa. Per quanto Newey e Wheatley possano essere definiti sostituibili, non sarà mai comunque la stessa cosa. Il tutto con un 2025 da preparare e il 2026 da impostare con i nuovi regolamenti.

Dopo così tanto tempo un cambio è comprensibile (e Wheatley si lancia in una sfida importante insieme a Binotto in Audi), ma la tempistica è davvero tosta. Per rispondere alla domanda “siamo di fronte alla fine della Red Bull?”. Le prestazioni delle ultime gare già facevano propendere verso il sì, e le uscite di Newey e Wheatley pongono sicuramente un punto di domanda aggiuntivo (ed importante) sul futuro. Senza dimenticare un’altra domanda, forse la più importante di tutte. Cosa farà Max Verstappen?

Immagine di copertina: Media Red Bull

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