Per un mese la data del licenziamento è stata imminente. Il mercato dei click è sempre in fiore, ma prima o poi…
Prima di pronunciarmi in modo piuttosto argomentato sullo scandalo (?) Horner, mi preme sottolineare il fastidio che mi provoca la presa d’atto di come la questione sia stata mediaticamente trattata in queste settimane.
Per praticamente un mese amici e conoscenti non hanno fatto altro che chiedermi chi sarebbe arrivato al posto di Horner in Red Bull, perché ormai la notizia venduta era che la sua avventura in Red Bull fosse finita.
Fateci caso:
– Doveva essere finita pochi giorni dopo l’investigazione
– poi dopo la riunione con lo studio indipendente che ha seguito il caso
– poi prima della presentazione della RB20
– poi prima dei test
– poi nella settimana tra i test e la gara
– poi “C’è la targa sul muretto, chissà se ci sarà lui”
Insomma: a botte di quattro, cinque articoli al giorno, siamo stati tempestati di fuffa digitale su una data di siluramento, sui sostituti (Jonathan Wheatley, Guenther Steiner, qualcuno ha lanciato anche un Binotto), su cosa ne sarebbe stato della Red Bull senza Horner, su come il dominio Red Bull sarebbe finito e via dicendo.
Ripeto, non entro nello specifico nella questione perché serve qualcosa di più ragionato. Ma, così come successo con il Budget Cap, dove si era partiti da 12 milioni di sforamento per arrivare a 400.000 dollari (il costo di forse tre ali anteriori), anche stavolta si è partiti dicendo una cosa e dopo settimane si è chiuso il tutto in un altro modo. In mezzo, il ciarpame da click che ormai comanda nel mondo dell’informazione digitale e che obbliga a pubblicare quanti più contenuti possibili, di qualsiasi tipo, per stare in piedi o quanto meno provarci.
Una pratica vomitevole le cui vittime sono, alla fine della fiera, i lettori. Tempestati di ogni genere di illazione, invenzione, supposizione perché oggi l’importante non è informare ma fare interazioni.
Il caso Horner si poteva riassumere con tre notizie, forse quattro nell’arco di un mese. Avvio dell’investigazione, udienza con l’ente esterno, fine dell’investigazione, esito della stessa. La verità, ovvero le informazioni filtrate, era questa. Se vogliamo fare anche un po’ di opinione, due o tre editoriali.
Quanto successo in questo mese è la pesa di come gira questo mondo oggi. Che, a chi ha un pochino a cuore l’etica, fa venire l’orticaria e, a chi ha a cuore i numeri, fa uscire i cuoricini dagli occhi quando arrivano casi come questi, vere e proprie galline dalle interazioni d’oro. Buon per chi ha voglia e fegato di prendersi gioco di chi legge.
Eppure, come tutte le ruote, anche questa prima o poi girerà.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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