Sempre in tema di morali, ecco come l’appoggio nazionalistico può portare a dei passi falsi abbastanza importanti
Era l’inizio di dicembre del 2021 quando Sky UK, emittente che trasmette le gare del mondiale, se ne uscì con uno stacco pubblicitario natalizio, con tanto di “Merry Christmas” finale, “dedicato” a Max Verstappen. Sullo sfondo la sua uscita di pista a Silverstone, causata da Lewis Hamilton nel duello di inizio gara, quando Max aveva tenuto di forza il muso di fronte alla Mercedes fino all’ingresso completamente sbagliato della Mercedes alla Copse; figlio, se vogliamo, di un certo nervosismo da parte dell’inglese per la resistenza dell’avversario.
Lo stacchetto fu poi ritirato giorni dopo, non in tempo per non diventare un caso abbastanza clamoroso di autogol mediatico. Incredibile, infatti, è che questi auguri possano essere stati non solo pensati ma anche realizzati, approvati e messi in onda. Una catena della quale nessuno ha valutato la necessità e il non rispetto per un pilota fino a 200 all’ora contro le barriere e, successivamente, in ospedale per controlli.
Sarebbe stato fatto lo stesso a piloti invertiti? Molto probabilmente no. E la penalità sarebbe stata la stessa se fosse stato Lewis a finire contro le barriere, davanti al pubblico di casa? Giova, infatti, ricordare che i 51G di impatto di Verstappen sono valsi 10 secondi e 2 punti di penalità a Hamilton, meno rispetto a quanto preso domenica dall’olandese per il colpo di testa su Russell.
Al di là del fatto che, ancora oggi, qualcuno cerca di far passare la manovra di allora come colpa di chi stava all’esterno, questo stacchetto natalizio è tornado di moda in questi giorni dopo quanto successo domenica scorsa in Spagna (sempre con gli stessi media inglesi) per la completa mancanza di imparzialità quando c’è da affrontare i piloti, soprattutto se non sono britannici. L’anno scorso abbiamo visto cose simili anche con Norris e lo vediamo adesso anche con Russell, libero di tagliare chicane senza che nessuno glielo contesti.
A Barcellona, davanti allo stesso microfono, Verstappen è stato rimproverato del fatto che ci sono dei bambini che guardano le gare davanti alla TV. Con Hamilton il tono è stato invece compiacente, dispiaciuto per la gara dell’inglese, mentre quattro anni fa nessuno ha fatto leva sui bambini quando Lewis ha dichiarato che “Max deve sapere che io non alzo il piede”.
Se in pista ci sono dei passi falsi ma (almeno) sono sotto adrenalina, non si può dire lo stesso di studi, media pen e uffici stampa. L’importante è sapere come funzionano le cose.
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