La penalità a Verstappen a Lusail apre un nuovo capitolo sulla fantasia di commissari e (nuova) Direzione Gara
Devo dire che con la fantasia stiamo arrivando a livelli davvero inesplorati. L’ilarità che ha suscitato la penalità inflitta a Verstappen dopo le qualifiche del Qatar sa un po’ di festa di fine anno. Se non fosse che apre un precedente abbastanza importante per la compagnia ora guidata da Rui Marques.
L’ilarità nasce non solo dal fatto che la penalità è comminata partendo da una dinamica nuova, ovvero il rallentare un pilota che non è nel suo giro veloce, ma anche dal fatto che i commissari hanno deciso per una sanzione alla “vorrei ma non posso”.
Sono stati loro stessi, infatti, a scrivere che di norma un impeding porta a tre posizioni di penalità ma qui, siccome Russell non era in un giro push e poteva vedere (anche bene) davanti a sé Verstappen, allora si è optato per una sola posizione in griglia. Alla fine non si capisce, quindi, perché la penalità sia stata comminata. Perché oltre alle motivazioni che attenuano il pericolo per Russell ci sono le attenuanti per Verstappen, che aveva rallentato per mettere spazio tra sé, Norris e Alonso appena passati davanti a lui. Ma il punto cruciale resta il fatto che non è stato rovinato nessun giro veloce e non ci sono state conseguenze per l’inglese della Mercedes, né un pericolo non prevedibile.
In definitiva, la penalità è una martellata in stile Tafazzi per i commissari. Al di là del fatto che sembra comminata perché la si voleva dare a tutti i costi – a tal punto conveniva dare direttamente il +3 in griglia come si usa fare, perché il +1 sa di presa in giro – l’episodio rappresenta un precedente interessante per tutto ciò che succederà da adesso in poi. Avete presente le Q3 in cui ci sono code stile casello di Melegnano e un pilota da dietro arriva più veloce per prepararsi al suo giro? Avete in mente quanti reclami ci saranno d’ora in poi, adesso che una penalità è stata comminata senza che il pilota bloccato fosse in un giro veloce?
Ecco. Si parla tanto di Driving Guidelines, di riunioni fiume in cui i piloti vogliono decidere come si corre o meno. Si cambiano Direttori Gara a tre gare dalla fine – per poi finire sempre a rimpiangere quelli di prima – e il risultato qual è? Esattamente questo. Chissà Wittich cosa ne pensa.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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