Blog | Qatar, la differenza tra penalità che si vogliono e quelle da dare. E la nuova Direzione Gara toppa al secondo GP

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 2 Dicembre 2024 - 12:30
Tempo di lettura: 5 minuti
Blog | Qatar, la differenza tra penalità che si vogliono e quelle da dare. E la nuova Direzione Gara toppa al secondo GP
P300
Home  »  BlogSeven

Il weekend di Lusail rappresenta il perfetto esempio di come la F1 viene concepita da chi la vorrebbe a sua immagine e somiglianza

Il weekend del Qatar altro non è che il risultato di interferenze di lungo corso nello svolgimento del mondiale, di volontà che poco hanno a che fare con la sportività, di regolamenti che sono buoni o cattivi in base al colore della tuta e di Direzioni Gara che cambiano come l’intimo perché c’è sempre chi vuole avere voce in capitolo su cose che non gli competono.

Si tratta di una situazione che, a tratti, ricalca il grottesco. Un cane che si morde la coda alla continua ricerca di uno status che non può esistere. Perché non può esserci una Direzione Gara che accontenti sempre tutti e commissari che non sbagliano mai. E continuare a cambiarli e metterli sotto pressione non è di certo la soluzione, così come dare in pasto ai piloti (che pensano al loro prima che all’altrui, altro che frottole) la possibilità di decidere come si devono o meno sorpassare è un non sense totale, figlio di una situazione che si è aggravata progressivamente.

Dal punto di vista mediatico, fa sorridere l’imbarazzo con il quale gli stessi commentatori di F1TV hanno giudicato la penalità inflitta a Verstappen al sabato: “Il Qatar è uno dei posti più piatti del mondo, Russell lo poteva vedere davanti a sé da chilometri” ha detto James Hinchcliffe, parlando di sanzione “silly”, per usare un eufemismo. A proposito di F1TV: il canale ufficiale della F1 è stato l’unico media che, durante il corso dell’anno, ha trattato l’olandese in modo onesto, esaltandolo quando necessario e criticandolo aspramente quando ha esagerato (in Messico è stato letteralmente distrutto), senza farsi prendere la mano da questi di tifo varie come successo da altre parti.

L’attuale scenario di completa illogicità nel vedere la F1 fa sì che, per Verstappen, sia stata chiamata in causa qualsiasi penalità per una dinamica mai sanzionata prima al sabato e che qualcuno abbia pure avuto il coraggio di chiedere un’altra sanzione per la difesa su Norris dopo la prima Safety Car in gara, roba da dover smettere di guardare le gare da dietro la TV. Nel caso del sabato e del +1 in griglia, i commissari si sono comunque infilati in un ginepraio dal quale non usciranno più dato il precedente creato: lo scopriranno strada facendo, a colpi di reclami per qualsiasi minimo rallentamento anche negli out lap e senza giri veloci rovinati.

Al tempo stesso, per Lando Norris e la sua penalità della domenica si sono levati scudi, accuse di voler rinviare il mondiale costruttori ad Abu Dhabi per compiacere Yas Marina e le televisioni e via dicendo. Interessante notare come Norris abbia la britannica capacità di passare sempre per il Calimero della F1, che non ha mai torto e non fa mai niente di sbagliato. Se è vero che uno Stop and Go di 10 secondi rappresenta un mattone pesantissimo, nel momento in cui ci sono dei precedenti e un documento che conferma il tipo di sanzione (“The penalty was in accordance with the penalty guidelines circulated to the teams on 19 February 2024“, dice la FIA) c’è poco da fare.

Giova anche ricordare che la doppia bandiera gialla è una delle (poche) situazioni su cui tendenzialmente non si scherza mai, soprattutto dopo quanto successo nel 2014 con Jules Bianchi.

In generale, c’è sempre una differenza tra le penalità che si vorrebbero dare (magari ad un pilota che non sta simpatico) e quelle che si possono dare e sono coerenti. Il weekend del Qatar ha chiarito molto bene quali siano le une e le altre, ma la stessa cosa era successa in Brasile. I 5.000€ di multa a Norris (invece di una sanzione seria e comminata in gara, c’era tutto il tempo per farlo) per essere partito per un giro di formazione che non c’era sono passati assolutamente in sordina, giusto perché si parlava di Lando, chiaramente appoggiato da Miami un poi dall’asset mediatico british nella lotta iridata contro Verstappen.

E poi c’è la Direzione Gara.

La FIA ha spiegato che, solitamente, non si manda in pista la Safety Car per piccoli detriti fuori traiettoria. Il che sarebbe comprensibile se si parlasse appunto di piccoli detriti (e non di uno specchietto) e di fuori traiettoria se la sessione non fosse una gara, dove avvengono dei sorpassi soprattutto sul rettilineo principale. Che qualcuno sarebbe passato sopra lo specchietto era, insomma, questione di tempo, quindi non c’è neanche da colpevolizzare troppo Bottas. Ci sono voluti quattro giri per capirlo e l’aver dovuto attendere così tanto, indipendentemente dal discorso forature di Sainz e Hamilton (che deve essere approfondito) è un errore abbastanza grossolano da parte di Rui Marques, gettato nella mischia con un mondiale ancora da decidere a tre gare dal termine.

Anche qui, la girandola di Direttori Gara in F1 sta rasentando il ridicolo. Silurare Wittich a tre GP dal termine e inserire una nuova figura, che non necessariamente ha la stessa visione delle cose, è equiparabile ad una Direttiva Tecnica inserita a metà stagione. Il modo di intendere la direzione della corsa può essere diverso e può creare incongruenze con quanto fatto prima, il che rappresenta un’aggravante se ci sono due team ancora in lotta per un titolo come Ferrari e McLaren.

Da qualsiasi lato la si guardi, ci sono cose che non funzionano. E fino a quanto la FIA non riguadagnerà un po’ di autorità definendo ruoli non rotanti come porte girevoli (DG e commissari), limiti di interferenza (piloti e media) e competenze, non cambierà molto. Si spera che i due mesi di pausa servano a risettare un po’ le cose, perché la credibilità generale ha bisogno di un balzo verso l’anno dopo stagioni davvero discutibili.

Immagine di copertina: Media Red Bull

---

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA