Blog | Post Bahrain 2024, entusiasmi spenti dopo 300 km. Red Bull spaventa non oggi, ma in prospettiva

BlogSeven
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
3 Marzo 2024 - 12:11
Home  »  BlogSeven

L’esito del GP del Bahrain è quello in cui quasi tutti non speravano. C’è da spaventarsi per il futuro?

Il GP del Bahrain 2024 ci consegna una situazione iniziale in cui nessuno avrebbe sperato a parte nel box Red Bull. Per quanto la RB20 avesse mostrato di avere un passo gara importante e costante durante i test, le prove libere di Sakhir e i miglioramenti visti sulla Ferrari mi avevano fatto credere che per la Pole Leclerc sarebbe stato un candidato sicuro – e per sicuro intendo una Pole con un po’ di margine – e che in gara la situazione sarebbe stata quanto meno simile a quella di fine 2023.

La F1, invece, lascia il Bahrain in preda ad una crisi di panico perché quanto mostrato ieri da Red Bull, soprattutto con Verstappen ma in parte anche con Pérez, ci dimostra che la nuova monoposto di Milton Keynes è partita benissimo nonostante sia lontana parente di quella che l’ha preceduta. Ed è questa la cosa che spaventa, in realtà, di più.

Abbiamo trascorso il mese di febbraio vedendo non dico nove cloni ma, in linea generale, nove monoposto che hanno preso ispirazione, in alcuni casi anche forte, da quella che ha dominato la scorsa stagione. Red Bull si è mostrata all’ultimo con il colpo di scena, una vettura ridisegnata con coraggio per cercare di fare un ulteriore step. Era logicamente pensabile che, almeno nelle prime gare, i tecnici a supporto di Newey avrebbero dovuto lavorare per capire e sfruttare le potenzialità di base della nuova macchina.

Quanto visto in Bahrain preoccupa in prospettiva. Perché il passo e la gestione gomme si sono mostrati subito di un livello superiore alla concorrenza alla prima occasione, basti vedere l’ultimo stint su gomme soft. In Red Bull ci vanno coi piedi di piombo, dicono che bisogna aspettare altre gare in altre condizioni e che gli altri saranno più vicini. Vero in parte, non bisogna mai dare nulla per scontato. C’è però un dettaglio che va ricordato. Red Bull parte da una nuova base e avrà più margine per svilupparsi. Proprio per questo credevo che avremmo visto un inizio di 2024 più simile al 2022 che al 2023. Invece, mi sono dovuto ricredere.

Per quanto riguarda gli altri, trovo strani i confronti con 12 mesi fa. Ferrari e McLaren, ad esempio, si dicono felici di aver ridotto il distacco con Red Bull, ma credo sia più corretto fare riferimenti con la fine del 2023, quando una era tornata ad essere più competitiva mentre l’altra si era dimostrata praticamente seconda forza nell’ultima parte di stagione. Ad Abu Dhabi (e su un’altra pista, vero) la Ferrari aveva rimediato 17 secondi, ieri 25 con Verstappen che ha evidentemente passeggiato nell’ultimo stint.

Ancora una volta (ma lo sappiamo, da noi funziona così) gli entusiasmi si sono dimostrati esagerati oltremodo, perché alla fine conta sempre e solo la prima domenica dell’anno più che le parole, le illusioni e le false speranze lanciate al vento.

Insomma, la situazione almeno iniziale sembra tutto tranne che promettente. Credo che, per definire al 90% il tutto, dovremo aspettare Suzuka ad aprile. La prima pista vera sarà la cartina di tornasole del 2024. Ma l’impressione è di sapere già come andrà a finire.

Immagine di copertina: Media Red Bull

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)