Brembo

Blog | Pérez e quell’irrefrenabile, ansiosa voglia (altrui) di vederlo fuori da Red Bull

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 30 Luglio 2024 - 12:05
Tempo di lettura: 3 minuti
Blog | Pérez e quell’irrefrenabile, ansiosa voglia (altrui) di vederlo fuori da Red Bull
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Il messicano è stato riconfermato da Red Bull, ma la voglia di vederlo fuori va oltre i (mai approfonditi) limiti in pista

Tra le poche cose sicure al mondo oggi c’è che, ad ogni prestazione non degna di Sergio Pérez con la Red Bull, parte il toto nomi con il quale il web – spinto da molti media a colpi di grafiche e sondaggi – decide chi merita di sedersi al suo posto sulla RB20.

Una pratica poco simpatica ma che rientra, evidentemente, nella necessità di dover spettacolarizzare ogni minima questione e farne un caso. Va da sé che solo chi guarda le gare da dietro la TV potrebbe negare che il messicano sia in crisi nera e neanche da poco; però credo – è una sensazione personale, da blog – che l’accanimento nei suoi confronti sia superiore alla gravità della sua situazione personale e di quella attuale di Red Bull.

Cerco di spiegarmi meglio. Se il vantaggio tecnico di Red Bull sulla concorrenza fosse simile a quello del 2023, forse la decisione di non rinnovare il contratto a Pérez sarebbe stata presa e sapremmo già che queste sarebbero le sue ultime gare a Milton Keynes. La situazione attuale del team iridato, però, è molto complicata. Lo è stata all’inizio dell’anno per quanto riguarda le tensioni e gli scandali interni e il tutto, poi, si è spostato sul versante tecnico, con McLaren e Mercedes che sono tornate sotto e a vincere gare.

Ad oggi, come ha suggerito anche lo stesso Verstappen, Red Bull ha più da pensare a ribaltare la RB20 che al sedile numero 2. Aggiungere una nuova variabile, come quella di un altro pilota da istruire e inserire a stagione in corso, rappresenterebbe una perdita gratuita di energie e non garantirebbe, comunque, risultati migliori a breve termine. Come avevo già scritto: chi, oggi, farebbe meglio di Sergio Pérez, prendendo in mano per giunta una monoposto in difficoltà anche nelle mani di Max? Possiamo fare mille nomi – in realtà sono pochi – ma poi i piloti vanno messi in macchina e non è assolutamente certo che le cose vadano come si crede. Se poi si continua a picchiare il chiodo con Ricciardo, che nel 2018 ha alzato bandiera bianca contro l’olandese…

C’è anche un’altra questione che mi preme sottolineare: in queste settimane (e non è la prima volta che succede con Pérez) il focus è stato sul volerlo vedere fuori e sul possibile sostituto, con la probabile ansia di trovare qualcuno veloce quanto Verstappen. Sarebbe, però, anche interessante capire i motivi per i quali Pérez si trova in difficoltà: nello specifico parlo di questioni tecniche, ovvero delle difficoltà che trova il messicano alla guida, delle sue differenze di stile con Verstappen e di come queste non si sposano con la vettura.

Ad esempio, sono rimasto sorpreso dalla qualifica di Spa, dove Pérez è arrivato comunque a pochi millesimi da Leclerc sul bagnato mettendosi dietro Hamilton. Un risultato in completa controtendenza rispetto ai problemi che ha sull’asciutto. Anche questo rappresenta un piccolo segnale di una situazione tecnica difficile in condizioni normali, sulla quale sarebbe stato interessante approfondire un po’. Niente di tutto questo: meglio gridare al pilota finito a prescindere che va sempre bene e fa interazioni. Un peccato e anche un po’ poco rispettoso nei confronti di un pilota. Ma direi che, anche a questo, siamo piuttosto abituati.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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