Blog | Non solo F1: che Monza sia pronta per tutto il Motorsport. Festeggiando, dopo l’inizio, anche la fine dei lavori…

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
10 Gennaio 2024 - 09:35
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A Monza partono, finalmente, i lavori di ammodernamento dell’Autodromo. Con una festa “tutta italiana”

Bandiere, conferenze stampa, bottoni da premere in stile “La ruota della fortuna”. Non è una trasmissione TV ma un modo tutto italiano di inaugurare il tanto atteso (e rinviato) inizio dei lavori di ammodernamento dell’Autodromo di Monza. Una procedura il cui via è stato più volte posticipato e che, adesso, non poteva più essere rimandato pena rischiare seriamente di non far più parte del calendario di F1.

Una F1 che, lo sappiamo bene, chiede sempre di più dagli impianti nei quali in Circus porta il suo spettacolo. Una F1 che non ha più intenzione di basarsi su storia e tradizione se gli autodromi non sono in linea con gli standard, sempre più alti, imposti da Liberty Media per lo svolgimento dei GP.

Che Monza dovesse ammodernarsi, F1 o meno, era comunque scontato e da tempo. Le infrastrutture erano datate, gli accessi difficoltosi soprattutto col brutto tempo e i servizi portavano a vere e proprie fiumane nei momenti di pausa tra una sessione e l’altra per una bottiglietta d’acqua, un panino o semplicemente usufruire dei servizi. Una situazione non più accettabile per un Autodromo dal nome e dalla storia di Monza.

Al tempo stesso, l’augurio è che i lavori di ammodernamento portino il nostro impianto più importante ad avere l’appeal che serve non solo per la F1. La quale rappresenta, almeno ufficiosamente, la categoria più importante del Motorsport mondiale. Ma Monza, idealmente, deve essere pronta per il suo futuro a vivere con o senza Circus o, almeno, a mettersi nelle condizioni di poter ospitare ipoteticamente tutto il resto senza rimetterci.

Per avviare il motore di questo ammodernamento c’è voluto tempo. Al termine dei lavori l’impianto sarà adeguato agli standard che Liberty chiede nel 2024. Ma non possiamo sapere quali potrebbero essere le richieste da qui a cinque o sei anni e non possiamo sapere quanti altri impianti, sicuramente meglio dotati dal punto di vista economico, vorranno avere un posto in un calendario che più di così, ormai, non si può espandere a meno di stravolgimenti logistici ed organizzativi all’interno dei team.

Le richieste per avere un GP sappiamo che sono molte, le possibilità economiche al di fuori dell’Italia anche. Insomma, va bene modellarsi sulla base delle richieste del Circus tra Paddock Club e possibilità per i VIP/ospiti, ma Monza non può e non deve essere solo F1, prima di tutto per il suo bene.

Vero è che molti degli interventi possono essere ritenuti “globali”, ovvero fruibili ed utili a tutte le categorie e agli appassionati in generale, ma in questi anni si è sempre sentito parlare sempre e solo di F1 quando il Motorsport è ampissimo. C’è il WEC, ci sono le GT e sarebbe auspicabile un giorno vedere il ritorno delle moto, con la Superbike che manca ormai da oltre dieci anni per citarne una.

Bene quindi che si sia partiti, finalmente. Con la speranza, dopo i famosi 140 giorni di lavori indicati per completare il tutto, che ci possa essere anche una festa per la consegna di un rinnovato Autodromo Nazionale. Perché se festeggiare all’inizio è un po’ italico, festeggiare alla fine è sempre più sicuro.

Immagine: Autodromo Nazionale Monza

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