Blog | MotoGP, rinnovo Quartararo-Yamaha: il soldo caratteristica necessaria, ma (forse) insufficiente

BlogParola di Corsaro
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
6 Aprile 2024 - 09:00

“El Diablo”, inaspettatamente, firma il rinnovo con Yamaha, nonostante le tante voci di un passaggio in Aprilia. Cosa c’è sotto?


Se nel 2023 l’uomo su cui si era focalizzato il mercato piloti MotoGP era Marc Márquez, per il 2024 questo ruolo sembrava spettare a Fabio Quartararo. Per il campione del mondo 2021 erano molteplici gli indizi che lasciavano presagire un cambio di casacca in previsione futura, a partire dalle tante critiche poste a Yamaha durante la scorsa stagione, fino ad arrivare alle difficoltà all’inizio di questa stessa annata durante i primi due appuntamenti in Qatar e Portogallo, passando anche per la separazione col proprio ex-manager Eric Mahé e alla fondazione della propria agenzia di management.

Invece, nello stupore generale, “El Diablo” ha affrettato i tempi ma, soprattutto, ha compiuto una scelta del tutto contraria a quella che chiunque si sarebbe aspettato fino poche ore prima. Il franco-siciliano continuerà a correre per la Casa dei Tre Diapason nel prossimo biennio, col benestare del direttore Lin Jarvis.

Una decisione che non ha esitato a destare scalpore ed anche qualche perplessità: perché la scelta è arrivata così presto e, soprattutto, perché Fabio ha deciso di dare ulteriore fiducia agli uomini di Iwata, dopo un 2023 ben lontano dalle posizioni di testa a cui lui ambirebbe?

La prima motivazione osservata è stata di tipo contrattuale. Secondo quanto emerso, il rinnovo biennale firmato da Quartararo pare sia del valore di quindici milioni di euro per il biennio, addirittura alla pari di quanto prenderà il suo ex-rivale Pecco Bagnaia per lo stesso periodo (anche per lui già blindato con Ducati Corse).

Tuttavia, circoscrivere i motivi della scelta del #20 solo al danaro potrebbe essere sbagliato, per diverse ragioni. Partiamo da una premessa: come ho già scritto durante il mese di marzo, la fretta esagerata con la quale è stato mosso il mercato piloti di quest’anno ha fatto sì che l’effetto domino iniziasse addirittura prima del debutto stagionale, con gli annunci di Francesco Bagnaia e Fermín Aldeguer compiuti in largo anticipo rispetto a quel che ci si sarebbe potuto aspettare. Anche quello di Quartararo non è da meno, in tal senso.

In secondo luogo, può essere che molte delle trame tessute dietro le quinte debbano ancora essere rivelate ai mass media, e alcune delle quali potrebbero aver costretto Quartararo a ripiegare su un nuovo rinnovo con Yamaha. L’opzione più gettonata era quella Aprilia, ma non è mistero che la Casa veneta stia cercando di accaparrarsi anche altri piloti e che Fabio non fosse l’unico (e forse nemmeno il primo) della lista, contando anche le candidature di Enea Bastianini e Jorge Martín (quest’ultimo alla ricerca di un mezzo ufficiale in caso di veto da parte di Ducati).

Terza ragione, le proposte contrattuali ricevute dal pilota di Nizza forse non sono state all’altezza di un ex-campione MotoGP. Non solo a livello economico (oggettivamente, se la cifra emersa è corretta, per il Gruppo Piaggio non sarebbe stato facile pareggiarla), ma anche per quanto concerne il team di destinazione, il trattamento tecnico e le garanzie date dal ruolo all’interno della squadra.

Bisogna poi ipotizzare sulle ragioni che avrebbero spinto Quartararo a scegliere attivamente Yamaha piuttosto che un altro marchio. In primis ci sarebbe l’intenzione dei giapponesi di schierare altre due M1 con l’acquisizione di un team clienti, con VR46 in cima alla lista (anche per il legame tra il brand di Valentino Rossi, ambasciatore del marchio di Iwata, e la stessa Casa); avere due moto in più sarebbe di ottimo auspicio anche per una semplice raccolta di dati da usare in gara.

In più, il neonato sistema di concessioni e limitazioni tecniche, nato per livellare la lotta tra i marchi, potrebbe dare un grosso vantaggio sul lungo termine del 2024 alle M1, se Yamaha sarà brava a sfruttare al meglio i tanti privilegi dati dal nuovo regolamento, su tutti i test illimitati e gli sviluppi continui sul motore. Anche se, va detto, è difficile fidarsi della mera promessa di un progresso; promessa che già qualche volta non è stata mantenuta dagli esponenti di Iwata.

E’ difficile, in questo momento, essere anche nei panni di Quartararo stesso: quelli in corso sono gli anni probabilmente migliori del francese e vederlo annaspare a centro gruppo è certamente un dispiacere, conoscendone le potenzialità. Con l’arrivo di talenti promettenti (Pedro Acosta è già arrivato e ha fatto sentire la propria presenza, ma occhio anche ad Aldeguer), “El Diablo” rischia di rimanere clamorosamente fuori dal giro titolato, nel caso la fiducia data a Yamaha sia stata mal riposta.

Solo il tempo ce lo dirà, ma non credo sarà nemmeno necessario aspettare il 2025. Già nel corso del 2024 vedremo l’efficacia o meno dei vantaggi regolamentari di cui gode Yamaha (insieme ad Honda) e capiremo se per Fabio, come per Álex Rins, si prospettano vacche magre o meno.

Fonte immagine: yamahamotogp.com

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