Tra il riminese e KTM non ha funzionato (e non funziona). Che direzione potrebbe intraprendere Bastianini nel 2026?
La pista parla, le dichiarazioni ai media pure: tra Enea Bastianini e KTM sembra non aver mai funzionato. Il culmine potrebbe essere stato raggiunto in queste settimane, coi rumor che legano il romagnolo ad un’uscita dal contratto con la Casa austriaca per andare in Pramac, salendo su una Yamaha.
Io stesso storsi un po’ il naso quando venne ufficializzata la sua firma con KTM, soprattutto perché sarebbe stato affiancato da un compagno “scomodo” come Maverick Viñales, che nel frattempo aveva lasciato (non bene) Aprilia. Dall’altro lato, però, pensavo che Bastianini potesse effettivamente rendere in sella a questa capricciosa RC16 riuscendo ad avere la meglio sul #12 iberico, che sembra essere invece l’unico a metterci una pezza, anche più di Acosta. Alla faccia dello scalda-sella di David Alonso!
Soprattutto nelle ultime gare Enea non è sembrato riuscire a trovare la quadra, con costanti eliminazioni in Q1 (sempre nei ranghi più bassi delle classifiche) e con evidenti problemi di ritmo, senza venire a capo di diverse problematiche riscontrate dai primi giorni dei fine settimana. C’è da dire però che ci ha messo anche del suo (abbastanza inevitabile che sia così), con un errore non necessario come quello di Le Mans che non ha rovinato solo la sua gara, ma anche quella di altri due piloti. Questo sbaglio gli ha in parte compromesso anche il weekend successivo a Silverstone, dove ha scontato due Long Lap (uno per la frittata in curva 3 e l’altro per velocità eccessiva in entrata box) e non è di certo andato bene. Inoltre, prendere paga da un Oliveira a mezzo servizio ed arrivare davanti a Savadori di soli due secondi non è assolutamente un buon segnale.
Le mancanze nel confronto (impietoso) col compagno sono evidenti, soprattutto se rimarcate dal fatto che sul giro secco il gap si aggira quasi sempre attorno a mezzo secondo, un’infinità nella MotoGP attuale (se si considera anche che in questo gap ci sono racchiusi, in media, più di quindici piloti). D’altronde l’ha detto Guyon, team manager Tech3, ed è la frase che rappresenta di più la situazione Bastianini: non si può andare avanti così.
Giugno: il turning point per avere ancora una sella?
Ora arriviamo al punto nevralgico: il mese di giugno. Questo, per Enea, potrebbe essere il mese dove è necessario cambiare rotta non solo per migliorare la stagione corrente, ma anche per avere ancora una sella.
Sì, perché potrebbe per forza servire una svolta per restare in MotoGP il prossimo anno (posto che, postilla, uno come Bastianini merita) ma deve arrivare il prima possibile, soprattutto perché questo è il periodo dove si decidono gran parte dei contratti e dei movimenti nel paddock, che potrebbe vedere un cambio di casacca del riminese se i rumor diventano realtà, oppure un esito diverso e molto più spiacevole. Questo soprattutto perché è conosciuto l’atteggiamento verso la fedeltà degli accordi coi piloti del team Tech3 (Petrucci, Lecuona, Gardner e Fernández ne sono l’esempio lampante).
Tuttavia, le piste che stanno per arrivare hanno sempre sorriso ad Enea, soprattutto quella del MotorLand (dove vinse nel 2022) ed anche quella di casa al Mugello, dove la spinta dei propri tifosi in qualche modo aiuta sempre. Tutto ciò deve diventare, ovviamente, qualcosa di concreto, dimostrato dai risultati e dalla velocità del #23, dote che sicuramente non gli manca.
Non sarà facile viste le continue difficoltà ed un feeling che non è mai sbocciato, ma in qualche modo questi problemi dovranno essere risolti al più presto.
Media: teamtech3.fr
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