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Blog | Moto3: David Alonso ed una prassi paurosamente fenomenale

di Tommaso Pelizza
pelizza_tommaso
Pubblicato il 18 Novembre 2024 - 16:30
Tempo di lettura: 3 minuti
Blog | Moto3: David Alonso ed una prassi paurosamente fenomenale
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La stagione dei record di David Alonso è giunta al termine, con un’altra vittoria clamorosa, ormai diventata “la prassi”.


14 vittorie in una stagione, ripeto: QUATTORDICI. L’uomo dei record David Alonso ha concluso il suo percorso in Moto3 con un palmarès che fa invidia a qualsiasi altro pilota passato nella classe leggera. Il modo in cui ha concluso questo percorso è stato, ancora una volta, da fenomeno, ma quel che fa ancor più impressione è che la maniera con la quale ci è riuscito è diventata la prassi del suo 2024.

Questa prassi, infatti, è quella di un copione molto simile tra una gara e l’altra: gli altri vanno davanti, lottano e si sfogano, ma poi arriva David che negli ultimi cinque giri ingrana un’altra marcia e vince. Lo fa, inoltre, facendo sembrare tutto incredibilmente facile.

Prendiamo, per esempio, la vittoria a Motegi, ovvero quella con cui il colombiano si è laureato campione del mondo. A dieci giri dalla fine, infatti, David è decimo ma nel giro di tre tornate risale di addirittura sei posizioni, e sempre tre tornate dopo riesce a passare anche Pitito Fernandez, a staccarlo e a vincere.

Ecco, ieri il copione è stato simile quasi in una maniera inquietante, trovandosi in una situazione di gruppo compattissimo (anche se David non era decimo). Proprio in quei casi il colombiano è riuscito a distinguersi dalla massa usando la testa e giocando, a tutti gli effetti, al gatto coi topi. Infatti, ad una tornata e mezzo dalla fine ha approfittato del lungo sempre di Pitito Fernandez (che probabilmente aveva inscenato una possibile mossa tattica), e nel giro di tre curve lo stacca di due decimi, andando poi a vincere. Ha fatto e fa sembrare tutto così facile e non perché gli altri non siano veloci (anzi), semplicemente perché si parla di un “prototipo” di pilota che, probabilmente, non rivedremo tanto presto. Anche se, neanche tre anni fa. abbiamo potuto ammirare un talento incredibilmente simile (anche se meno vincente), un talento che già abbiamo menzionato e confrontato in un nostro pezzo: Pedro Acosta.

Questa tesi, poi, viene rafforzata appunto dal fatto che Fernandez, se non si fosse trovato Alonso davanti, avrebbe compiuto una furbata geniale, ovvero andare lungo, far passare il pilota che aveva dietro e poi prendergli la scia che, nel lungo rettilineo del traguardo, era chiave per ripassare in testa un’altra volta. Purtroppo per lui, però, Alonso era (ancora una volta) troppo veloce per tutti.

Un altro esempio plateale è la gara di Sepang, che da potenziale disastro si è trasformata in un’altra impresa clamorosa. Anche con un pilota che gli cade davanti, con il rischio di essere preso dalla moto che nel frattempo si dirigeva verso la ghiaia, David è riuscito infatti a vincere. E pensare che alla fine del primo giro era 13°.

Sempre troppo veloce, con lui il troppo non stroppia e quest’anno l’ha ampiamente dimostrato.

Chiudo però rivolgendomi anche a coloro che leggeranno questo articolo, chiedendo: siamo davvero sicuri che la Moto2 possa rappresentare un ostacolo così difficile da sormontare per lui? Ai posteri l’ardua sentenza.

Media: AsparTeam on X, teamaspar.com


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