Blog | Metaverso Ferrari: dove tutto è possibile fino (e oltre) alla bandiera a scacchi… della domenica

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 23 Marzo 2025 - 19:45
Tempo di lettura: 4 minuti
Blog | Metaverso Ferrari: dove tutto è possibile fino (e oltre) alla bandiera a scacchi… della domenica
P300
Home  »  BlogSeven

La doppia squalifica di Shanghai aggiunge una nota di epicità (negativa) ad un inizio di stagione tremendo

Ci sono delle volte in cui è difficile trovare le parole. Anche perché alcune le avevo già espresse stamattina, subito dopo la gara cinese che aveva rimesso un po’ a posto illazioni e aspettative post Sprint. Una gara corta che, esagerando come al solito, era stata vista come preludio della corsa vera e più importante, quella della domenica, senza considerare tutta una serie di aspetti che fanno la differenza. Con i facili entusiasmi c’è chi campa da lustri ma poi, alla fine, è sempre la pista a parlare e a dare il giusto peso alle parole scritte e pronunciate.

Se il risultato al traguardo era già sufficiente per certificare che la Sprint era stata un mezzo caso tra format alternativo, asfalto nuovo, harakiri McLaren in qualifica e long run in testa con aria pulita – senza prove adeguate nell’unica ora a disposizione – la doppia squalifica di oggi porta il tutto ad un livello superiore, quello del metaverso. Vedersi una macchina squalificata è un rarità che può accadere (vedasi Russell l’anno scorso a Spa), ma due macchine per due motivi diversi significa impegnarsi concretamente.

La Ferrari è indifendibile e lo è ancor di più il circo mediatico che le sta attorno (il Wannamarchismo), che la protegge e la racconta per quello che non è. Come scrivevo solo una settimana fa, non è con le parole e il blasone che si vince ma con i fatti. E qui di fatti, in due settimane, se ne sono visti ben pochi. Avevamo previsto che la Sprint potesse essere uno specchio per le allodole, non tanto perché ci piace remare contro la Rossa ma perché in un weekend del genere, in queste condizioni, qualifiche e gara corta hanno credibilità bassina. E la gara di oggi l’ha dimostrato ancora una volta.

Le McLaren sono imprendibili, Mercedes gira bene. Red Bull, nonostante i problemi che ha, ha recuperato nel finale su due monoposto dimostratesi poi irregolari. Quale sarebbe stato il passo di Hamilton con un’altezza da terra sufficiente a non finire in squalifica? Da quanto tempo si sottolinea, su queste pagine, che l’inglese gira sempre basso perché è il suo stile di guida che lo richiede, specialmente da quando sono entrate in vigore le vetture ad effetto suolo? Leclerc dice che poteva puntare alla vittoria: ne siamo sicuri? Forse è meglio che non sia andata così, viste le verifiche post gara.

Ammettere candidamente entrambi gli errori fa onore fino ad un certo punto, perché parliamo della Ferrari e da Maranello non ci si dovrebbero attendere certi scivoloni. La sensazione, però, è che ancora una volta ci sia una discrepanza abbastanza netta tra le aspettative e la realtà, come quando si compra qualcosa da Amazon e l’articolo arriva da Wish. Sembra quasi che il livello di hype, come dicono quelli bravi, debba essere mantenuto ad una certa asticella per compiacere sponsor, Borsa, fan di recente estrazione e via dicendo. Il problema è che se poi, inesorabilmente, alla domenica sera ci troviamo in queste condizioni, il tutto diventa assolutamente non credibile. E questa domenica, che doveva essere di ripresa dopo Melbourne e prometteva fulmini e saette dopo la Sprint, è l’esatta rappresentazione dello scollamento tra il palco e la realtà. E con un problema interno tra i due piloti che inizia a serpeggiare: tempo al tempo.

Lo scollamento si percepisce, tra l’altro, ogni qual volta si sente parlare chi questa squadra la comanda, tra chi inneggia ai giri veloci e chi enfatizza “monoposto dalle prestazioni senza precedenti” che non sono ancora scese in pista per la prima volta. Chi scrive queste righe, sebbene spesso critichi quello che succede a Maranello, è il primo che vorrebbe vedere davvero una Ferrari in forma mondiale: un qualcosa di simile all’inizio del 2022 ma che possa durare fino a fine anno. L’ultima volta che è successo i motori ibridi non c’erano ancora, Liberty Media non sapevamo chi fosse e P300.it era appena nato, 251 Gran Premi fa. Era il 2012.

Se si vuole davvero puntare a qualcosa di serio bisogna uscire dal metaverso, parlare meno, vendere meno illusioni, pensare meno al marketing e lavorare sodo. Anche se, prima regola fondamentale, bisogna avere passione per la Rossa e rispetto per la sua storia. Altrimenti, spiace dirlo, non si va da nessuna parte. E non sarà di certo una sporadica vittoria qua e là, magari in un’inutile Sprint, a cambiare il corso delle cose.

Immagine di copertina: Media Ferrari

---

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA