Scandali, investigazioni, il fuori pista che diventa più importante della pista. Così è troppo
La stagione 2024 non è neanche arrivata alla seconda gara e ne abbiamo già piene le scatole. Una volta si attendeva l’inizio del mondiale con l’ansia di chi non vedeva l’ora di avere le nuove macchine in pista e pensare, dopo tre mesi di pausa, alle gare.
Ora, dopo un solo weekend, ci vorrebbero altri tre mesi per riprendersi da un febbraio totalmente senza senso. È davvero questa la F1 che meritiamo? Siamo davvero arrivati al punto in cui l’intrattenimento fatto di scandali, investigazioni, colpi di scena extra pista è diventato più importante di quello che succede a semafori spenti?
Mi direte “Ok, ma tanto Red Bull domina”. E quindi? Non è mai successo?
Onestamente quest’aria è stancante, pesante, insopportabile. Dopo l’esaltazione mediatica per il passaggio di Hamilton in Ferrari, è da un mese che non si parla altro delle frequentazioni hot di Horner, delle coltellate che partono dall’Austria direzione Thailandia e viceversa con Jos Verstappen che, in linea di tiro, corregge la mira. Non se ne può più di complotti, richieste di trasparenza e di onestà. Ogni giorno una notizia in più, ogni ora un’indiscrezione, un’ipotesi, un qualcosa che cambia o appesantisce gli scenari.
Scusate se ci piacerebbe parlare di pista e sì, anche se la Red Bull domina ancora. Perché sarebbe infinitamente meglio chiedersi come sia possibile che Newey abbia indovinato ancora e cosa possono fare gli avversari per recuperare, che avere a che fare con gossip da quattro soldi, email anonime, moralismi da strapazzo e quant’altro.
Come se non bastasse ci si mette anche Ben Sulayem, che un giorno chiede lumi sulla questione Horner e il giorno dopo da investigatore si trova ad essere investigato. Ma come si può essere ridotti così?
A me spiace ripeterlo per l’ennesima volta, ma stiamo vivendo l’era più buia della Formula 1. Potete cercare di convincermi quanto volete con numeri che servono solo a chi pensa al valore dell’asset. Quando l’intrattenimento (anche becero come nell’ultimo mese) va oltre e diventa il protagonista, c’è qualcosa che non va. E qui siamo decisamente sopra il livello di allerta.
Immagine di copertina: Media Mercedes
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