Il team di Woking esce malissimo dalla richiesta di Right of Review portata alla FIA
La bozza per la decisione sul Right of Review richiesto dalla McLaren era pronta da ore. Stamattina non ho fatto altro che completarla con il comunicato della FIA, alcuni dettagli e pubblicarla.
Era chiaro e palese che la richiesta sarebbe stata respinta, ma mai avrei immaginato che un team come McLaren ne sarebbe uscito ridicolizzato. Pur essendo convinto dell’esito della richiesta, ero curioso di capire quale incredibile elemento nuovo il team di Woking avrebbe portato per convincere i commissari di Austin a rivedere il caso di una settimana fa.

Tutto pensavo, tranne che inventarsi una realtà parallela in cui era Verstappen il sorpassante e Norris il sorpassato. Un’invenzione che temo sia stata mutuata, tra l’altro, da una dichiarazione di Martin Brundle in settimana a Sky Sports UK. McLaren, inizialmente, aveva deciso di non continuare con le lamentele ma, evidentemente, la spinta social (portata per lo più da chi non conosce i regolamenti e urla solo di pancia) ha convinto qualcuno a Woking a chiedere il Right of Review, finito come ampiamente previsto.
Un team come McLaren non può permettersi una figura del genere e ne esce davvero malissimo, dimostrando di non avere lucidità in gara e di farsi convincere a posteriori a portare avanti una lamentela improbabile. Come abbiamo già scritto, il problema fondamentale è l’incongruenza di regolamenti (che spesso cozzano tra loro) ed è su questo che si dovrebbe lavorare.
I commissari si sono basati su delle Driving Guidelines approvate da tutti i team, McLaren compresa. E, mentre la penalità su Russell è molto forzata (e qui sì che ci stava il RoR, al limite), per quanto riguarda l’affare Verstappen – Norris non si può negare ad un pilota di difendersi in frenata. Interessante poi è il parlare di “divebomb” ogni volta che c’è in mezzo l’olandese, mentre i vari tentativi di Norris pre incidente in Austria o i movimenti in frenata che è solito fare (due ad Austin, uno su Leclerc nella Sprint e uno proprio su Verstappen in gara), vengono spesso fatti passare in cavalleria.
Per portare una lamentela seria, l’unica cosa che McLaren avrebbe potuto fare era restituire la posizione e poi contestare la difesa di Verstappen, restando nel giusto e mettendo in ombra l’avversario al cospetto dei commissari. La restituzione della posizione, che se ne dica, era dovuta: in diretta, su F1TV, chi commentava si è chiesto subito se McLaren avrebbe rischiato la penalità. C’è poi un’eventualità non valutata, ovvero che al muretto di Woking si sia pensato che Norris avrebbe comunque messo 5 secondi tra sé e Verstappen dal momento del sorpasso a fine gara. Se così fosse, l’errore sarebbe doppio, forse triplo.
In ogni caso, la frittata resta. Ottenere l’ok per un Right of Review è già difficile di suo, se poi si inventa il nulla peggio ancora.
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