Blog | Max in Mercedes come Michael in Ferrari. Una storia simile a 30 anni da quell’incredibile trasferimento

Autore: Andrea Ettori
AndreaEttori
Pubblicato il 17 Luglio 2025 - 14:00
Tempo di lettura: 2 minuti
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Situazioni a paragone a 30 anni esatti di distanza, con due estati condizionate dal mercato più che dalla pista

Le apparenti cinque ore passate da Max Verstappen in Sardegna nelle stesso posto in cui si trovava, sempre apparentemente, Toto Wolff, hanno ovviamente scatenato ulteriormente le voci di un possibile approdo del fenomeno olandese alla corte del team anglo/tedesco.

La bomba scatenata dall’uscita di Chris Horner dalla Red Bull, dopo 20 anni e 124 vittorie, non ha fatto altro che aumentare tutta una serie di voci e quasi cospirazioni sul futuro del pilota più forte di questa generazione e, già qualcuno lo inizia a dirlo senza problemi, di tutti i tempi.

Spesso la storia di questo sport ci viene in aiuto per raccontare il presente e chi vi scrive, in questa serata calda di metà luglio, sa bene che 30 anni fa, più o meno in questi giorni, un altro storico trasferimento stava per essere completato. L’arrivo di Michael Schumacher in Ferrari per la stagione 1996 venne definito e concluso, tra conferme e smentite, nell’agosto del 1995. Se 30 anni fa i social avessero fatto parte della nostra vita come purtroppo lo sono oggi, le applicazioni di monitoraggio dei voli avrebbero avuto un boom che nemmeno la finale di Wimbledon vinta dal nostro Jannik Sinner domenica scorsa sarebbe riuscita ad avere.

Il possibile trasferimento di Max in Mercedes, 30 anni dopo quello di Michael in Ferrari, ha un qualcosa di romantico e simile nelle ragioni. Se per la questione romantica appare oramai chiaro che i due sembrano legati da un filo sottile, che li fa assomigliare terribilmente in tutto quello che concerne il mondo del motorsport, per il secondo il ragionamento è più articolato. Ferrari di allora e Mercedes di oggi non sono due monoposto simili nelle prestazioni, soprattutto nel confronto delle strutture, ma appaiono e apparivano 30 anni fa come quelle più in ascesa rispetto ai rivali. Anche la Benetton del 1995, nonostante il doppio mondiale vinto da Michael e dal team nel costruttori, sembrava essere comunque una struttura a fine ciclo, con le prestazioni in pista che dalla seconda parte del 1994 e per tutto il 1995 erano inferiori a quelle della Williams.

Oggi la Red Bull appare sicuramente più in difficoltà ed in totale ricostruzione rispetto alla Benetton di quel periodo, che così come il team di Milton Keynes stava per iniziare a perdere gli uomini (in realtà Red Bull gli ha già persi) che avrebbero seguito Schumacher a Maranello. Oltre alle questioni economiche, il ciclo di Max in Red Bull appare terminato, così come lo era quello di Michael con la scuderia guidata allora da Flavio Briatore.

Mercedes, oggi, rispetto alla Ferrari del 1996 potrebbe già da subito, e con un cambio regolamentare di mezzo, dare a Verstappen la possibilità di una pronta rivincita. Con la speranza che Max non debba però aspettare cinque anni per tornare a vincere come fatto da quello che, senza ombra di dubbio, ne rappresenta “il padre sportivo” in F1, ovvero Michael Schumacher.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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