In Cina i due hanno allargato i gomiti tra Sprint e Gara. Ma questo non dovrebbe sorprendere
Se c’era qualcosa che ci si doveva aspettare da questa stagione in Ferrari non poteva che essere le scaramucce tra Leclerc e Sainz. Anche se, mi viene da dire, solo la memoria corta può negare che questa situazione ci sia stata sin dall’inizio dell’avventura insieme tra monegasco e spagnolo.
Senza girarci troppo attorno, Sainz al suo arrivo in Ferrari sembrava dovesse rappresentare il buon secondo per Charles, mentre la realtà poi ha raccontato una storia relativamente diversa. Tra macchine non all’altezza della situazione, errori strategici e in pista, alla fine della fiera Carlos si è dimostrato molto più concreto di quanto forse si credesse, e questo ha portato a situazioni al limite, via radio e anche in pista.
Quanto successo in Cina tra Sprint e Gara non è altro che il risultato degli anni precedenti e di una situazione attuale che vede Sainz ormai separato in casa e determinato A) a far vedere il suo valore B) a dimostrare alla Ferrari di aver sbagliato a tagliarlo per fare posto a Hamilton. Anche le dichiarazioni dello spagnolo dopo la Sprint “Se lui dice che è colpa mia ok, mi scuso” (come per dare ragione come si fa con i pazzi) sanno molto di “non mi interessa più niente”. Normale amministrazione quando vieni appiedato in anticipo di un anno.
Pertanto che ci si prepari, perché l’andamento della stagione non potrà essere molto diverso da qui in poi. Sainz non ha alcun interesse a giocare da uomo squadra, cosa che tra l’altro non serve perché il mondiale è già abbastanza indirizzato dopo cinque gare. Quello che gli interessa, oggi, è mostrarsi per trovare un sedile per il 2025. E, onestamente, io oggi farei carte false per andare in Red Bull. Sauber/Audi è una scelta troppo rischiosa e che potrebbe richiedere troppo tempo senza mai arrivare a vincere.
In buona sostanza, quello che si rischia è di rivivere il 2019 con Vettel con frecciate via radio, sgomitate e quant’altro che non fanno altro che alzare le temperature all’interno del box. Poi, fuori, ci verrà raccontato che va tutto bene, non ci sono problemi a via dicendo, ma alla fine è sempre la pista che parla e racconta come stanno le cose. I team radio, spesso, sono la cosa più sincera che esista. Almeno lì, i filtri degli uffici stampa non arrivano ancora.
Immagine di copertina: Media Ferrari
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