Leclerc rinnova e punta tutto per vincere con la Ferrari. Ora sta a Maranello metterlo – finalmente – in condizione di vincere
Alla fine rinnovo fu. Charles Leclerc ha prolungato il suo sodalizio con la Ferrari. L’entità del rinnovo non è specificata ma è difficile che si tratti di meno di tre anni, visto che nel 2026 entreranno in vigore i nuovi regolamenti e, sicuramente, le due parti vorranno puntare tutto su quel cambio.
Tre o più anni che siano poco importa: Leclerc, con questo rinnovo, manda un segnale chiaro alla Rossa, ovvero quello di voler vincere con il team di Maranello. Ed è un messaggio importante dato che il monegasco fa parte del Cavallino dal 2016, quando è entrato nella FDA per poi diventare pilota ufficiale nel 2019, dopo un anno di adattamento in prestito alla Sauber.
Quella che Leclerc sta per iniziare è la sesta stagione in Rosso. Sono pochi i piloti che sono restati più tempo a Maranello: Schumacher ne ha collezionate 11, Massa e Raikkonen 8. Charles si affianca a Barrichello e Berger con, appunto, 6.
L’all in che Charles fa con questo rinnovo è importante soprattutto dal punto di vista personale. Si tratta, a tutti gli effetti, di una scommessa che lo porterà alla fine di questo contratto alla soglia dei trent’anni, ovvero con la possibilità di avere ancora almeno un grande contratto davanti a sé.
Si tratta, oggettivamente, dell’ultima possibilità che Leclerc si dà di vincere con questi colori. Perché, dal punto di vista puramente numerico, quanto raccolto fino ad ora non rispecchia le potenzialità di Charles e tanto meno le premesse (e le promesse) fatte all’inizio di questa lunga avventura.
Ad oggi Charles ha all’attivo 102 gare con la Rossa, alla pari con Barrichello, ma ne ha vinte appena 5 contro le 9 del brasiliano. A fine 2024 avrà superato le 118 gare (e 14 vittorie) di Sebastian Vettel. Ha davanti a sé abbastanza tempo per superare i primi tre della storia della Ferrari in termini di presenze: Schumi a quota 180 gare, Raikkonen (151) e Massa (139). E ha tempo anche per diventare il secondo pilota per numero di vittorie dietro Schumi, irraggiungibile a quota 72; gli basterà superare i 15 successi di Niki Lauda per salire alle spalle del tedesco.
Però. Perché c’è un però. Credo non sia un’eresia dire che, quando Charles è arrivato a Maranello, se ci avessero detto che avrebbe conquistato una media di una gara all’anno ci sarebbe sembrato un po’ poco viste le potenzialità del ragazzo. Il quale, in queste cinque stagioni, ha avuto una macchina all’altezza della situazione (leggasi “da titolo”) solo per metà anno ad inizio 2022. Mentre, per il resto, ha dovuto avere a che fare con monoposto non all’altezza, momenti di sconforto, errori (anche gratuiti).
Insomma, dopo cinque anni ci si aspettava un po’ di più: dalla Ferrari e forse anche da lui in determinate situazioni. Ora, però, il passo fatto dal monegasco è importante, un impegno che porterà la sua permanenza in rosso almeno ad otto stagioni, magari dieci. Una dichiarazione d’affetto per il team che rappresenta anche una grande responsabilità sulle spalle della stessa Ferrari. Charles avrebbe potuto attendere qualche gara del 2024 per rinnovare, invece ha firmato prima. Anche questo è un segno.
Se Leclerc ha deciso di dare ancora fiducia a Maranello dopo questi cinque anni, ora sta alla Rossa assumersi la responsabilità di mettere il suo pilota nelle condizioni di vincere davvero. E non è una responsabilità da poco, visto che il 2024 rappresenta il 17° anno dalla conquista dell’ultimo titolo piloti, nel 2007 con Kimi Raikkonen.
Fino a qualche anno fa sembrava ieri, ora il ricordo inizia a diventare lontano. Sarà Leclerc a spezzare l’incantesimo? È la stessa domanda che ci si pone dal 2019, il che preoccupa un po’. Lui l’impegno l’ha dichiarato, ora tocca alla Rossa.
Immagine: Media Ferrari
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