Blog | “Le chiavi in mano”. L’onda Lewis ha investito Maranello. E a Charles serve (tanta) resilienza. Altrimenti si fa dura

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 21 Gennaio 2025 - 11:30
Tempo di lettura: 4 minuti
Blog | “Le chiavi in mano”. L’onda Lewis ha investito Maranello. E a Charles serve (tanta) resilienza. Altrimenti si fa dura
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Il primo giorno di Hamilton a Fiorano ha catalizzato l’attenzione come atteso e chiarito che, per il monegasco, la sfida sarà grande

Dopo una sola giornata di Hamilton in Ferrari – ancora in borghese – l’affermazione più leggera che si legge è che Lewis ha praticamente già le chiavi della Rossa in mano. Esagerazioni e tappeti (rigorosamente rossi) dietro i quali si nasconde la speranza in termini di visite, vendite, introiti che l’operazione del secolo sia di successo come quella di trent’anni fa, possibilmente con meno attesa visti i tempi moderni.

La pomposità con la quale l’arrivo di Lewis è stato accompagnato ha già fatto scaldare i tifosi di Leclerc e, a mio modo di vedere, hanno tutte le ragioni per lamentarsi. Qualche mese fa avevo intitolato “povero Charles” sottolineando come non vedessi di buon grado, per lui in primis, l’arrivo di sua maestà Lewis. E sapete bene che difficilmente cambio idea sulle cose. Ecco, la prima giornata del 44 in rosso non fa altro che confermare le sensazioni, con Leclerc che sembra già appartenere al passato senza che Lewis sia ancora salito in macchina.

Partiamo da un presupposto fondamentale: Hamilton ha fatto più che bene ad accasarsi a Maranello. Quale pilota, a 40 anni e in fase finale della carriera, direbbe di no alla Ferrari? Forse solo un folle, figuriamoci un sette volte iridato. Il problema si trova a monte – chi ha deciso di offrirgli il sedile – ma, soprattutto, il problema è di chi deve poi relazionarsi con questo tipo di operazione.

Mi interessa relativamente delle belle parole di circostanza – anche con Sainz le cose andavano sempre bene e poi tutti sentivamo i team radio – e proprio per questo la mia preoccupazione, sin da quando Hamilton + Ferrari era solo una voce, è che inevitabilmente Charles sarebbe diventato parte del passato pur avendo ancora un piede nel presente. Certo, è controintuitivo ragionare così se si pensa alla differenza di età in favore del monegasco. Hamilton, però, è molto di più in qualsiasi aspetto e la sola giornata di ieri l’ha dimostato.

È bastata una foto dai mille significati per accendere la stagione di F1 2025. C’è chi, nel primo scatto, ha notato le sette finestre alle sue spalle più una porta, idealmente verso l’ottavo titolo. Insomma, l’operazione ha già i contorni del mito e questo non può essere una buona notizia per Leclerc che, dal 2019, è stato insignito del mandato di diventare futuro campione della Rossa, nato e cresciuto con un solo colore addosso.

Le frasi di circostanza, in questi casi, hanno il naso di Pinocchio. Lewis aveva tutto il diritto di venire a Maranello e ha tutto il diritto di credere di poter ancora fare la differenza e di poter vincere il titolo. Se, dopo le convivenze problematiche con Vettel e Sainz, Charles sperava di diventare indiscutibilmente la punta di diamante della Ferrari, con al fianco una seconda guida vera, beh la realtà è ben diversa e anche piuttosto amara.

Per questo, ora come non mai, a Charles (e ai suoi tifosi) serve resilienza. Il monegasco ha dalla sua l’età, l’essere nel pieno della carriera, la conoscenza del mondo Ferrari. Se vorrà lottare per il titolo non basterà sarà comunque sufficiente, perché per confrontarsi con il compagno peggiore che gli potesse capitare servirà altro; chiedere a Nico Rosberg per avere conferme. Charles avrà a che fare con un accentratore totale, non certo venuto per reggergli il cappotto.

Per questo servirà la miglior versione possibile di Leclerc. Non solo quello capace di vincere a Monaco e Monza regalando gioie immense. Ci vorrà quello in grado, nonostante l’onda alta arrivata a Maranello, di cavalcarla senza indugi. Se vorrà mantenere le redini del gioco (e le chiavi di casa) dovrà mostrarsi più veloce e da subito senza accennare un minimo tentennamento, puntando i piedi e, se possibile, mettendo da parte la faccia da bravo ragazzo, cosa per la quale va già di autocritica, mostrando anche il lato agonisticamente cattivo. Se non vuole rischiare di essere sopraffatto – cosa che per alcuni sembra già assodata in partenza – dovrà fare un step in più.

E così, la stagione di attesa verso i nuovi regolamenti diventà quella della verità: se Leclerc vuole vincere il titolo con la Ferrari, dovrà dimostrare di essere il numero 1 prima di tutto in casa contro una montagna, in pista e fuori. Una rogna che avrebbe sicuramente evitato ma che, ora, va affrontata. Prendere o lasciare.

Immagine di copertina: Media Ferrari

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