Blog | Imola out: l’ipocrisia di chi si scandalizza da un mondo dorato

Autore: Andrea Ettori
AndreaEttori
Pubblicato il 10 Giugno 2025 - 19:26
Tempo di lettura: 3 minuti
Blog | Imola out: l’ipocrisia di chi si scandalizza da un mondo dorato
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Tante lamentele per l’esclusione di Imola dal calendario della F1 2026 arrivano da chi, nel Santerno, ha spesso e volentieri “sguazzato”

Il caos mediatico seguito dall’esclusione di Imola dal calendario 2026 di F1 trova ovviamente fondamento nel vergognoso trattamento riservato al circuito in riva al Santerno. Imola, nel corso della sua gloriosa storia, si è guadagnata uno status che ben pochi circuiti al mondo possono vantare tra gare leggendarie, drammi e anche periodi di inattività. Ovviamente tutto questo pare non bastare a chi dirige quella “baracca dorata” che di nome fa Formula 1 e l’esclusione odierna ne è la palese dimostrazione.

Una premessa va presto fatta: chi vi scrive è forse tra i pochi appassionati della vecchia “golden age” della F1 che non trova nulla di grave nel fatto che la stessa F1 cerchi nuovi circuiti o posti dove correre. L’evoluzione di diversi Stati rispetto a 30/40 anni porta anche a questo e quindi è naturale trovare soluzioni differenti. Resta però il fatto che in una F1 dove la base storica oramai scricchiola da tutte le parti ci sono, o almeno ci sarebbero, delle “eccezioni” che dovrebbero essere salvaguardate e ovviamente Imola è tra queste.

Quello che però è onestamente insopportabile, oltre alla scelta di escludere Imola dal calendario da parte di chi al contrario dovrebbe salvaguardarla, è l’atteggiamento di diversi media e “influencer” o “content creator”, chiamateli come vi pare, dopo il comunicato di questa mattina. L’ondata di sdegno, oltre ad essere assolutamente condivisibile, non è però supportata dai fatti. Sappiamo benissimo, perché se ne parla da anni, che uno dei principali protagonisti di questa “spina staccata” è Stefano Domenicali, molto bravo a parole, quasi da “parroco del paese”, quanto completamente spietato nei fatti.

Oggi quelli che gridano allo scandalo, e ritorno a media e content creator, sono gli stessi che con Domenicali di fronte gli chiedevano se preferiva la pancetta o il guanciale nella carbonara, oppure gli spiegavano come grazie a lui la F1 fosse diventata migliore di qualsiasi altro sport. Guai a fargli una domanda seria e con un po’ di pressione sul futuro del GP.

Tutti diventano molto bravi a gridare il loro sdegno attraverso i social a testa alta, ma sono molto meno bravi quando la testa la piegano davanti al grande capo. I motivi? Semplicissimi: Imola è stata una vetrina importante, luogo dove tanti dei sopracitati hanno trovato pass, premi personali regalati da amicizie in comune e ovviamente like tramite i social network. Un pacchetto ideale che ovviamente non poteva essere messo a rischio da qualche domanda scomoda, perché il loro (e, ripeto, il loro) mondo dorato nel paddock doveva restare al sicuro.

Oggi che la terra è venuta a mancare sotto i piedi sono arrivate le storie strappalacrime e termini come “vergogna” o “ritorneremo”: nulla di più falso. Imola, dal 2006 al 2020, ha vissuto uno dei periodi sportivi più complicati della propria storia. Poche gare, tante polemiche ma anche pochissimi articoli. Tuttavia c’era lo stesso chi provava ad aiutare nel proprio piccolo l’autodromo, andando a seguire sul posto quel poco spettacolo che veniva offerto.

Oggi paradossalmente diventa tutto più semplice, con un’esclusione che potrebbe essere temporanea e soprattutto legata all’avanzamento dei lavori del circuito cittadino di Madrid. #KeepImola sempre, non soltanto per tornaconto personale, perché potete starne certi: quelle non-domande mai fatte prima, torneranno utili per altri eventi dopo. È proprio vero, cara e vecchia Imola: “il coraggio di sognare”… di rivederti in F1 con chi ti vuole realmente bene.

Immagine copertina: Oracle Red Bull Racing on X

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