Blog | Il sabato in Arabia: McLaren Jeddah la Pole (anche al muro), Red Bull senza senso. Leclerc c’è, Lewis annaspa (e coi media inglesi…)

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 20 Aprile 2025 - 12:00
Tempo di lettura: 3 minuti
Blog | Il sabato in Arabia: McLaren Jeddah la Pole (anche al muro), Red Bull senza senso. Leclerc c’è, Lewis annaspa (e coi media inglesi…)
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La qualifica araba lascia certezze positive e negative

Intanto Buona Pasqua a tutti, o quasi. Chi piazza il WEC a Imola (e la F1 Academy alle 14:00) il giorno di Pasqua gli auguri non se li merita. Il sabato di Jeddah ci consegna alcune certezze, positive e negative, oltre a un punto di domanda.

La certezza è sicuramente che alla McLaren piace sabotarsi da sola. Dopo aver spaventato anche i muri in FP3, in qualifica Piastri e Norris sono riusciti ancora nell’impresa di non prendersi la prima fila completa, con Oscar uccellato da Verstappen per un niente e Norris che ha deciso di mantenere alta la media errori, andando a sbattere all’inizio del Q3. La McLaren sarà anche difficile da guidare ma entrare a tuono in curva 4 come ha fatto lui non aiuta di certo.

Comprendere la Red Bull è materia per quelli bravi. Non voglio assolutamente permettermi di comparare Suzuka con Jeddah, ma praticamente l’assenza di curve lente (a parte la prima chicane) forse gioca a favore della RB21 mascherandone i problemi a bassa velocità. In ogni caso, la quota Verstappen resta un peso enorme e i nove decimi rifilati a Tsunoda (comunque bravo ad arrivare in Q3) ne sono una discreta bella prova.

Russell non avrà gradito il risultato della Q3 ma arrivare a un decimo dalla McLaren, per la Mercedes, è tanta roba. Come scritto sin dai test, la W16 si conferma seconda forza tecnica: bene anche Kimi, nonostante un errore che, per sua voce, avrebbe potuto portarlo più avanti in griglia. Ma c’è tempo per arrivare e il nostro ragazzo sta iniziando a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle.

Il solito Leclerc mette la solita Ferrari nella posizione che non le competerebbe, nel senso che a Monaco ormai si sono abituati ai mezzi miracoli. È quasi commovente lo sforzo che Charles mette in atto per dimostrare di saper fare più del mezzo e che è lui il caposquadra, sempre e di più gara dopo gara. Se non altro, la nuova compagnia nel box l’ha reso ancora più concentrato e poco incline agli errori.

Dall’altra parte del box continua la crisi, certificata sempre più ma solo coi media inglesi. A domanda precisa sul cosa gli serva per venire a capo dei problemi con la SF-25, Hamilton ha risposto “Un trapianto di cervello”. Al quinto weekend il matrimonio del secolo assume più i contorni di una relazione forzata e, tecnicamente, non sembra esserci modo per arginare il divario rispetto a Leclerc e a chi sta davanti.

È poi auspicabile che in gara si recuperi almeno la posizione su Sainz (e si perda quella da Norris), ma dei quattro top team oggi, domenica di Jeddah, Hamilton è il settimo in fila davanti al solo Tsunoda, che ha le sue gatte da pelare. Tutto questo senza considerare Safety Car e casini vari che possono succedere da queste parti, ovviamente.

Molto bene, invece, proprio Sainz che si permette il lusso, per la seconda volta di fila, di mettersi davanti ad una Ferrari. Forse dalle sue parti si sta venendo a capo della FW47. In questo caso, il periodo di ambientamento pare concluso dopo delle prime settimane non esaltanti. Gasly mette ancora l’Alpine in Q3: forse l’influsso dei miracoli di Monaco arriva anche in Francia.

Alle 19:00, per chi sarà ancora sveglio dopo la scorpacciata di Pasqua, si inizia. Intanto, buon pranzo a tutti.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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