Blog | Il ritorno del caos concomitanze interne: quando la storia insegna ma non la si vuole ascoltare

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di Daniele Botticelli @DBDeiman
18 Marzo 2024 - 19:10
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A distanza di sette anni Formula E e WEC si ritrovano nuovamente ad affrontare questo tema, con il forte rischio di danneggiare entrambi i campionati. Una situazione inspiegabile per due categorie gestite dallo stesso ente.

Se avete aperto questo articolo perché attratti dalla foto in copertina, sappiate che è stata volutamente scelta nonostante sia di ben sette anni fa. Per chi se lo chiedesse, il pilota raffigurato è Pierre Gasly nel suo unico weekend trascorso in Formula E nell’ormai lontano 2017, cosa che in pochi ricordano.

L’attuale pilota Alpine venne chiamato a gareggiare in Formula E nell’allora team Renault e.Dams in sostituzione di Sébastien Buemi, campione in carica della categoria e dominatore fin lì della Season 3 con sei vittorie in otto gare disputate ma costretto a saltare il doppio appuntamento di New York per via della concomitanza con la 6h del Nürburgring del WEC con la Toyota, evento al quale lo svizzero ha dovuto dare la priorità per via del proprio impegno contrattuale con la casa giapponese, perdendo così la possibilità di ottenere altri punti che gli avrebbero consentito di bissare il proprio successo iridato al termine del campionato. Come Buemi, anche il suo compagno di squadra in Toyota José Maria Lopez dovette saltare l’impegno a New York per partecipare alla gara del WEC, venendo sostituito in Virgin Racing da Alex Lynn.

La scelta della foto della macchina incidentata di Gasly al termine del secondo ePrix di New York 2017 non è stata fatta per screditare il francese in quel frangente, che anche a distanza di anni va lodato per aver dato letteralmente tutto per ottenere un bel risultato in un contesto che non gli apparteneva, ma è stata fatta per evidenziare il cortocircuito a cui la FIA sta andando nuovamente incontro a distanza di sette anni, dandosi la cosiddetta “zappa sui piedi” nonostante abbia avuto proprio questo episodio per evitare il caos di cui si sta parlando in queste settimane e che si verificherà nel weekend dell’11-12 maggio, quando la 6h di Spa del WEC ed il double header dell’ePrix di Berlino di Formula E andranno in scena e diversi piloti (tra cui lo stesso Buemi) dovranno saltare chi l’intero weekend in Germania, principalmente perché obbligati a livello contrattuale a dare la priorità al WEC, e chi la gara in Belgio.

Come è possibile che accada ancora una volta questa cosa? Perché non si è fatto nulla per evitare questa sovrapposizione dei due calendari? Sono domande alle quali una risposta, probabilmente, non l’avremo mai. Lascia interdetti però che la FIA, che gestisce ed organizza entrambi i campionati, abbia permesso nuovamente questa situazione, obbligando così i team di Formula E e WEC con i piloti coinvolti in questo dilemma a dover rivoluzionare i piani per quel fine settimana perché impossibilitati a schierare i piloti inizialmente previsti, sia da una parte che dall’altra.

In più, questa situazione di assenze forzate rischia di minare anche il naturale svolgimento di entrambi i campionati; non tanto nel WEC, data la lunghezza della gara e della maggiore “facilità” e scelta che hanno le case per sostituire i piloti che daranno priorità al round di Berlino, ma la Formula E rischia di uscirne con un campionato monco e dall’andamento potenzialmente falsato data l’assenza dei piloti nel double header tedesco, perdendo la possibilità di collezionare punti che possono sempre tornare utili nel corso della stagione, nonostante i maggiori imputati a saltare il fine settimana tedesco (Buemi, Frijns, Müller e De Vries) siano al momento lontani dalla lotta iridata.

Anche i team del campionato Full Electric ne risentono, dato che in quel weekend saranno alle prese con piloti non abituati a guidare un mezzo complicato come la vettura Gen3, dovendo così fare un lavoro completamente diverso rispetto a quanto si fa solitamente con piloti ai quali col passare delle gare ci si abitua a collaborare e dei quali alla lunga si impara anche a comprendere e conoscere il metodo di lavoro e ci instaura un rapporto professionale, cosa completamente da costruire in molto meno tempo a disposizione in casi come questo.

Il problema principale però sta a monte, dalla pubblicazione dei calendari di entrambe le serie visto che non era difficile piazzare i due eventi in settimane diverse, a maggior ragione l’evento di Berlino visto che non si svolge su un autodromo come Spa e che quindi si può attrezzare per la Formula E quando si vuole, come fatto nel 2020 per concludere il campionato dopo la sospensione per la pandemia.

Una soluzione così banale però non è stata fatta, con la FIA che sì gongola del successo e della recente incredibile crescita di Formula E e WEC, rimanendo però incurante del fatto che ci sono diversi piloti impegnati in entrambe le categorie (cosa comunque impensabile nel 2024 data la velocità a cui viaggiano le notizie…), creandogli così delle situazioni di caos evitabili che rischiano anche di minare i rapporti dei piloti stessi con coloro con cui sono sotto contratto, in base a cosa daranno la priorità i piloti perché costretti e/o vogliosi o meno.

E non c’è da stupirsi se i team di Formula E votino contro alla possibilità di far disputare almeno una delle due gare di Berlino a chi il sabato sarà in pista a Spa, soprattutto da parte di chi ha scelto i propri piloti anche in modo da evitare inconvenienti simili, garantendosi il 100% della loro dedizione alla loro causa e ritrovandosi ora a poter trarre un vantaggio da questa situazione.

La storia si sta ripetendo un’altra volta e non è un caso se si dice che essa sia anche maestra, proprio per evitare che errori simili si ripetano. Sta all’allievo poi volerla ascoltare e apprendere da ciò per non sbagliare più in futuro, cosa che ora non è successa.

Immagine: FIA Formula E

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