Lewis continua a faticare: una situazione che si protrae da inizio anno ma dalle radici più lontane
Il sorpasso di Nico Hulkenberg a fine gara su Lewis Hamilton in quel di Barcellona ha scatenato qualche polemica, per la facilità con la quale il tedesco è balzato davanti al sette volte iridato. Nonostante l’episodio sia stato sottolineato a più riprese per la differenza generale di prestazioni tra Ferrari e Sauber, quanto successo rappresenta in verità l’ultimo dei problemi dell’inglese. Ma, se ci seguite da un po’, lo sapete già.
L’ultima parte del GP di ieri conta un po’ come quella di Imola. Una volta che una Safety Car rompe l’incantesimo delle strategie, salta tutto ed è possibile che una macchina a gomme fresche sia più reattiva di una superiore ma con gomme usate. Pertanto, non dovrebbe scandalizzare più di tanto quello che è successo in quel frangente, perché il problema Hamilton è molto, molto più ampio.
È interessante notare come finalmente, dopo cinque mesi, si stia arrivando a conclusioni che avevamo previsto tra le accuse di incompetenza. Eccoci qui, pertanto: le critiche sull’inglese ora si sprecano, vertono si più ambiti e non potrebbe essere altrimenti visti i risultati in pista, gli screzi con Adami, le dichiarazioni soprattutto ai media inglesi. L’Hamilton della Ferrari è lontano parente di quello della Mercedes vincente e, ad oggi, rispecchia quello della stagione 2022, la prima del nuovo regolamento con a fianco George Russell.
Qui non si tratta di sparare sulla croce rossa ma solamente di certificare una situazione che, ad un occhio quanto meno vigile, poteva essere almeno ipotizzabile. Il problema, semmai, è stato l’entusiasmo dell’inizio di questa avventura, che ha ingigantito le possibilità di Hamilton quando, negli ultimi tre anni, si erano viste le prime crepe nel suo modo di correre, le difficoltà rispetto a Russell e i pochi sprazzi del campione di una volta.
Leclerc, trattato a ruote ferme da comprimario che doveva imparare da Lewis, deve fare un giro in meno in Q3 per essere superato in qualifica. Mentre, sul confronto in gara, non c’è storia alcuna in condizioni normali. Se proprio deve essere inquadrata la situazione di Hamilton, non è tanto l’onta del sorpasso subito da Hulk a dover essere considerata, ma i primi giri, nei quali Leclerc era indiscutibilmente più veloce di lui e la Ferrari ha perso almeno due passaggi (e fatto perdere almeno 4 secondi a Charles) prima di ammettere che era doveroso fare uno scambio di posizioni. Per il resto, i distacchi pre Safety Car parlano ben chiaro: al 54° giro, Leclerc girava a 21 secondi da Piastri, Hamilton a 34. Parlano chiaro per Barcellona come per le altre gare concluse in condizioni normali, senza interruzioni di qualsiasi tipo.
La situazione ad oggi vede la Ferrari correre con una punta e mezza e non bisogna avere troppi problemi a dirlo (o almeno, qui non ce ne facciamo). Questa monoposto, oltre ad essere carente rispetto a chi comanda, è probabile che non si adatti allo stile di Lewis. Viceversa è vero che lui non ne sta cavando un ragno dal buco, cosa non lodevole per un sette volte iridato; vi invito ad ascoltare le interviste rilasciate ai media stranieri per cogliere la disperazione e la rassegnazione ad una situazione che non riesce a ribaltare.
Nel frattempo Leclerc, quasi declassato a portaborse del Sir a gennaio, ad oggi è il faro unico di una squadra che, invaghita per mesi del nuovo acquisto (soprattutto ai piani alti) forse deve chiedere scusa, per aver pensato che l’Hamilton visto (o forse no…) nelle ultime tre stagioni avrebbe fatto fare un salto di qualità anche a livello sportivo, oltre a quello mediatico del quale abbiamo parlato a più riprese.
In conclusione: è facile, anche un po’ paraculo, arrivare ora a lamentarsi delle prestazioni di Hamilton, per cavalcare l’onda del matrimonio del secolo in crisi dopo averne osannato l’arrivo. Articoli e fogli di giornale restano per sempre. I segnali c’erano, i pericoli erano all’orizzonte ma, come al solito, non si volevano vedere.
Ed ora eccoci. Quanto meno, da queste parti, possiamo ripescare i testi più vecchi senza timore.
Immagine di copertina: Media Stake F1 Team
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