La FIA vuole mettere un freno alle “bad words” durante le comunicazioni radio. Vogliamo anche fare dei corsi di galateo?
Ci sono delle volte in cui mi chiedo a che punto si vuole arrivare e questa è proprio una di quelle. La FIA, Presidente Ben Sulayem in primis, vuole mettere un freno alle parolacce nei team radio, che vengono a più riprese censurate durante la trasmissione delle conversazioni tra piloti e muretto.
Ebbene, la soluzione è solo una: non trasmettere i team radio. La F1 è forse l’unico sport di livello in cui l’atleta ha un microfono davanti alla bocca dal quale viene estratto e mandato in onda di tutto. E spero non ci sia bisogno di ricordare che mestiere fanno i piloti, con quale adrenalina si trovano dentro un abitacolo e che, per evidenti ragioni, chiedere di stare anche attenti al linguaggio rientra nella follia. Se volessimo fare un confronto, potremmo mettere i microfoni ai giocatori di una qualsiasi partita di calcio di una qualsiasi categoria, professionistica e non. Le scomuniche partirebbero a migliaia.
Viviamo in una società nella quale la trasgressione è la regola per diventare importanti, in cui essere nudi è più importante che essere intelligenti e in cui i minori con in mano un cellulare rischiano di crescere troppo presto. Davvero il problema della F1 sono dei “fuck” via radio invece del correre in posti in cui i diritti umani non esistono, dietro lauta fee per l’organizzazione dei GP?
Dai, non scherziamo.
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