Il superconsulente Red Bull bolla come “imbarazzante” la scena del francese in lacrime dopo l’errore a Melbourne. L’imbarazzo, però, è un altro
Onestamente, di Helmut Marko, non se ne può più. Neanche una gara e il superconsulente di Red Bull bolla come imbarazzante la scena di Hadjar in lacrime per l’erroraccio che l’ha messo fuori dalla prima gara in Australia ancor prima di cominciarla. Girarsi alla seconda curva del giro di ricognizione non è certamente bello, soprattutto per un rookie alla prima gara, però è francamente inaccettabile il fatto che una persona così influente all’interno del mondo Red Bull possa esprimersi pubblicamente in questi termini, di fatto scaricando un pilota appena messo in macchina.
Forse Marko dovrebbe farsi un piccolo esame di coscienza perché, a fronte di due piloti azzeccati in 20 anni (Vettel e Verstappen, ovvero i titolati) l’elenco dei trombati da Milton Keynes è buono per riempire altre due o tre categorie. Ed è anche assurdo che nessuno metta freno alle sue intemperanze. La F1 è uno sport anche psicologico e ciò che ci si dovrebbe aspettare dal proprio team, dopo un errore come quello di Hadjar, è più un comportamento alla Anthony Hamilton che uno alla Helmut Marko.
Ma sappiamo già che le cose continueranno così. Hadjar adesso vivrà con la fifa di commettere un altro errore, Lawson dopo il weekend di Melbourne è già stato considerato in “Pérez mode” e ha la data di scadenza in testa, e via dicendo. Tornando indietro agli ultimi due anni, Ricciardo è stato usato come uno straccio per mettere paura al messicano per poi essere lanciato su Marte, De Vries – con il CV che aveva – lasciamo perdere, con il rischio di fargli quasi chiudere la carriera.
Fatico a capire quale valore aggiunto possa ancora dare un Marko così a Red Bull. Contenti loro.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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