Blog | Ferrari è già appesa agli aggiornamenti: in favore di chi tira la carretta o dell’investimento del secolo?

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 6 Aprile 2025 - 22:14
Tempo di lettura: 3 minuti
Blog | Ferrari è già appesa agli aggiornamenti: in favore di chi tira la carretta o dell’investimento del secolo?
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Dopo tre gare le solite illusioni di inizio anno di Maranello si sono già trasformate in speranze. Il Bahrain è il nuovo punto da cui ripartire

Se in Piazza Castello qualcuno avesse detto che la Ferrari, dopo tre gare, si sarebbe trovata quarta nel Costruttori con 35 punti, a -76 da McLaren, -40 da Mercedes e -26 da Red Bull (con un solo pilota), sarebbe stato probabilmente appeso in sala mensa.

Eppure siamo ancora qui, con un inizio di stagione terrificante – più che in altri anni – e la sensazione momentanea che più di così non si possa fare. Resto pur sempre dell’idea che il punteggio sia anche troppo pesante, ma anche senza senza doppia squalifica cinese la Ferrari sarebbe comunque dietro Red Bull, o meglio dietro i 61 punti portati dal solo Verstappen.

Come avevo scritto dopo l’Australia, non si vince con le belle parole, le feste in piazza e le lezioni di italiano con cui siamo stati ammorbati per settimane. Quanto successo da Melbourne a Suzuka è la giusta compensazione per chi racconta questo sport pensando che qui siamo tutti soap-opera addicted. In realtà, in F1 conta ancora dannatamente e fortunatamente il cronometro, a meno che qualcuno non deciderà diversamente. E il cronometro non inganna mai.

La Ferrari oggi non è all’altezza della McLaren, né della Mercedes e neanche della Red Bull #1, mentre l’altra è un argomento da metaverso che viaggia per binari tutti suoi. Non sarebbe un grossissimo problema se ad inizio anno non ci avessero raccontato un mondiale già scritto, ma ormai sappiamo come funziona. La SF-25 si era mostrata problematica sin dai test e si è cercato di coprire le magagne con teorie varie ed eventuali, salvo poi dover ammettere che dei problemi ci sono e che ora c’è da rincorrere.

Sì, ma come? Perché abbiamo un Leclerc che tira la carretta – a Suzuka l’ha dimostrato ancora una volta – e un Hamilton che fatica a stare al passo del compagno quando le gare sono intere. Sarebbe il caso di chiudere il discorso Sprint cinese, che non valeva e non vale nulla per quanto riguarda la credibilità delle prestazioni.

Per il Bahrain sono pronti i primi aggiornamenti, ovvero il primo appiglio a cui aggrapparsi per cercare di rimettere in carreggiata la stagione. Ma quale sarà l’apporto di questi aggiornamenti e quale dei due piloti in particolare ne potrà beneficiare? Perché, se siamo tutti d’accordo che Leclerc e Hamilton non guidano allo stesso modo, la direzione dello sviluppo sarà fondamentale per portare avanti la SF-25. Cosa fare, allora? Appoggiarsi al pilota che da sette anni porta la croce o proteggere l’investimento del secolo, che non può sopravvivere solo di “Grazie ragazzi” e dei bigliettini letti in italiano ma dal quale si aspetta anche un contributo da sette volte iridato in pista; contributo che, al momento, non si è visto?

Questo è il vero dilemma. Perché la stagione, seppur iniziata male, è ancora in parte rimediabile e lo abbiamo visto l’anno scorso. Ma conta anche capire come lo si vuole fare: forse questa è la decisione più difficile da prendere, al di là delle mille storie che ci vengono raccontate. Leclerc o Hamilton? E non dite che non ve lo avevamo detto.

Staremo a vedere. Intanto, “la vera Ferrari” è spostata a Sakhir. Vediamo cosa succede stavolta.

Immagine di copertina: Media Ferrari

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