La rotazione dei GP diventa realtà e la prima a farne le spese (volontariamente o meno non si sa) è Spa-Francorchamps
Da quale circuito partire con la rotazione dei GP in calendario se non con il migliore insieme a Suzuka?
La notizia di giornata, ovvero che il GP del Belgio rinnova fino al 2031 ma con due edizioni saltate (2028 e 2030) è giustificabile solo e soltanto se è stato l’organizzatore a chiedere due pause. Il che potrebbe essere comprensibile visti gli ingenti investimenti degli scorsi anni per riammodernare le infrastrutture di Spa e, soprattutto, considerata la fee milionaria chiesta da Liberty Media per poter ospitare il GP.
Se così non fosse, saremmo all’autoflagellazione totale in puro stile tafazziano, tra l’altro con contestazione già partita sui social (che fanno comodo finché arrivano i cuoricini) da parte dei poveri vecchi tifosi con ancora del sale in zucca. Ma non so se scopriremo e quando scopriremo i dettagli in questione.
Che la rotazione nel calendario di F1 sarebbe arrivata, comunque, lo sapevamo da mesi, quindi c’è poco da stupirsi in senso generale. Si tratta di un’altra manovra utile ad aumentare il valore dell’asset: stringo accordi con, ad esempio, 30 organizzatori che si alterneranno nei prossimi anni e ne pesco 24 per organizzare il calendario di stagione in stagione. Più contratti, più valore. Alla fine, come sempre dal 2018 a questa parte, si riduce tutto a questo.
Di nomi caldi, tra l’altro, ce ne sono a bizzeffe. In Ruanda la FIA ha svolto i suoi Awards di fine 2024, giusto per chiarire a che punto sono le contrattazioni. Ma si parla anche di Argentina, Thailandia, Sudafrica, addirittura della Corea del Nor… del Sud e della Turchia, il cui ritorno sarebbe gradito al posto di qualche posto ignobile. Da non dimenticare che Zandvoort arriverà fino al 2026 così come Barcellona, che lascerà il colpo a Madrid (il cui tracciato è tutto da vedere) come GP di Spagna dopo un anno in condivisione, ma potrebbe e vorrebbe continuare ad essere presente. E poi c’è Imola, il cui futuro ancora non è chiaro.
Che alternanza sia, quindi. E, visti i nomi in gioco, sarà curioso vedere da qui a cinque anni come sarà ridisegnato il calendario. Come si dice sempre in Liberty, “essere storici non è una garanzia”. Sarà, ma la speranza è che non si passi alla garanzia di posti insulsi come molti degli ultimi arrivati.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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