L’esistenza della GPDA è sacrosanta, ma c’è un limite che non dovrebbe essere superato
Dal Qatar emerge la soddisfazione della GPDA, per voce del suo presidente George Russell, per il fatto che le regole di ingaggio dei piloti in fase di sorpasso saranno riviste dopo i fatti delle ultime settimane e le sanzioni date o non date.
Ieri, sempre Russell ha chiesto chiarezza riguardo la maretta (per usare un eufemismo) all’interno della FIA, con Direttori di gara che saltano e girandole di personaggi in questo o quel ruolo. La GPDA vuole sapere, conoscere, essere informata.
Posso dire che sono d’accordo fino ad un certo punto? Perché l’esistenza della GPDA non si discute, sia chiaro, ma ci sono ambiti che non dovrebbero a parer mio essere di sua competenza. Fino a quando parliamo di sicurezza, di stress per gli addetti ai lavori (per le troppe gare in calendario), di casi limite (Qatar 2023, ad esempio) sono assolutamente in favore del fatto che l’associazione dei piloti si faccia sentire.
Ma che abbia da dire su quanto succede in pista, sul lato racing della questione, no, non mi piace. Non dovrebbero essere i piloti a definire come dovrebbero correre e come devono avvenire i sorpassi. Perché questo crea un precedente per il quale ogni occasione diventa oggetto di polemica, esattamente come sta succedendo da quando esistono le regole di ingaggio integrative al codice sportivo internazionale.
Allo stesso modo non sono d’accordo sul fatto che i piloti debbano essere consultati o interpellati per questioni riguardanti la Federazione, per quanto queste siano “ballerine” come stiamo vedendo nelle ultime settimane.
Non dico che non ci debba essere comunicazione, ma mi sembra di percepire che la GPDA voglia avere un po’ troppa voce in capitolo, anche in ambiti che non dovrebbero riguardarla direttamente. I piloti facciano i piloti, insomma, segnalando ciò che non funziona su questioni davvero importanti. Sul come devono correre, ci sono fin troppe regole e non mi sembra il caso di doversele anche scrivere da soli.
Immagine di copertina: Media Mercedes
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