Blog | F1 2024: 30 gare per un calendario rinnovato ed infinito. Sopravviveremo?

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
19 Gennaio 2024 - 11:49
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Tra un mese o poco più si parte con la stagione più stressante di sempre. Come si arriverà a dicembre?

Sabato 2 marzo, domenica 8 dicembre. Le date di inizio e fine mondiale 2024 dovrebbero essere sufficienti a capire che razza di stagione ci aspetta. La più lunga e stressante di sempre.

Il totale è di 30 gare (24 + 6 Sprint). Sarebbe dovuto essere così anche l’anno scorso, ma le cancellazioni dei GP di Cina ed Emilia Romagna hanno creato un paio di buchi in più nel calendario che, oggettivamente, sono serviti anche a respirare. Il 2024, invece, si preannuncia un vero e proprio delirio per tutti. Addetti ai lavori in primis: piloti, meccanici, ingegneri, insomma tutto il carrozzone F1 sarà sballottato da una parte all’altra del globo per nove mesi con ritmi ormai arrivati ai limiti della sopportazione.

La prima novità sono le gare di sabato: Bahrain, Arabia Saudita e Las Vegas si correranno infatti nel giorno solitamente dedicato alle qualifiche. Le prime due per il ramadan, la terza per questioni di orari televisivi come nel 2023, quando ha esordito tra le polemiche per gli orari locali allucinanti e i piloti in pista dopo la mezzanotte.

La seconda novità è lo spostamento di GP storicamente inamovibili. Suzuka passa da ottobre ad aprile, Baku fa il viaggio contrario. Il Qatar, dopo i disastri del 2023, sarà ancora presente come penultimo appuntamento prima di Abu Dhabi, che ormai chiude da anni la stagione.

Dei sei weekend Sprint non abbiamo ancora gli orari e questo preoccupa: potrebbero esserci ribaltoni lato format, come ogni anno d’altronde. E questa è una prova chiara del fatto che funzionano diversamente da come viene raccontato.

Poi ci sono le doppiette (cinque) e le triplette (tre). Se una volta c’erano anche tre settimane di pausa tra un GP e l’altro, adesso si corre per tre volte in 14 giorni. Spagna-Austria-Gran Bretagna, Stati Uniti-Messico-San Paolo, Las Vegas-Qatar-Abu Dhabi. Ritmi allucinanti, che non danno nemmeno tempo di analizzare a le bocce ferme quanto successo alla domenica perché si deve già guardare avanti.

Come detto, sono ritmi ormai insostenibili anche per gli stessi addetti, tra cambi di fusi orari e migliaia di chilometri di volo da una parte all’altra del mondo. La domanda è semplice: sopravviveremo?

In qualche modo ce la faremo, certo. Ma non si può non notare che, a furia di comprimere e inserire eventi, siamo davvero giunti al limite fisico. Tra l’altro con il rischio, in caso di mondiale ancora dominato, che si arrivi al punto di dover affrontare triplette inutili con i giochi già chiusi. Aggiungendo noia allo stress.

Immagine: Media Red Bull

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