Blog | “Difficile tenere due gare in Italia”, però tre negli Stati Uniti non sono un problema…

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 16 Aprile 2025 - 09:45
Tempo di lettura: 3 minuti
Blog | “Difficile tenere due gare in Italia”, però tre negli Stati Uniti non sono un problema…
P300
Home  »  BlogSeven

Nelle parole di Stefano Domenicali c’è tutto quello che Liberty Media vuole (e non) dalla F1

L’intervista di Stefano Domenicali a Rai GR Parlamento porta con sé una contraddizione che non può non essere sottolineata in relazione al calendario. Il concetto di rotazione dei GP, per avere a disposizione un portfolio di organizzatori più ampio, ha già fatto storcere il naso a più di una persona vista la mannaia caduta su Spa-Francorchamps, dove non si correrà nel 2028 e 2030. Ma è sulla questione Italia che non si può essere d’accordo con una dichiarazione che si contraddice, nei fatti, da sola.

Dire che è difficile garantire un posto a due GP in Italia, di fatto sancendo la fine di Imola (Monza è rinnovata fino al 2031), adducendo come motivazione l’interesse da parte di tanti paesi ad ospitare una gara, fa semplicemente sorridere quando, dall’altra parte dell’Atlantico, gli Stati Uniti contano da soli 1/8 di calendario tra Austin, Miami e Las Vegas, con queste ultime due arrivate a stretto giro di posta. Chicago aveva registrato un marchio per un GP, per diverso tempo si è parlato di New York. Quindi di cosa stiamo parlando?

Che Imola, come tracciato, non sia più molto adatto alla F1 lo sappiamo, ma non perché qualcuno di notte ha deciso di restringere la pista. Sono le attuali macchine ad aver reso certi tracciati indigeste, non certo il contrario. Che le infrastrutture siano state spesso criticate è altrettanto vero, ma non è questo il punto. Sarebbe molto più onesto dire che l’Europa non è più la base della F1 e che le radici non hanno più senso di esistere da queste parti, che lanciarsi in dichiarazioni che non trovano riscontro nella realtà.

Liberty Media ha deciso che la F1 deve avere radici americane e lo sappiamo. Sta applicando il concetto in tutti i modi: costruendosi un pubblico ad hoc con Drive To Survive, aumentando (appunto) il numero delle gare negli States, producendo un film in collaborazione con i migliori produttori degli States per “allargare la fan base”. L’Europa, per contro, non è più spremibile: Zandvoort sta per sparire, Spa-Francorchamps andrà a rotazione, Imola finirà il suo ciclo, di Francia e Germania non c’è più traccia, Barcellona dopo essere stata sostituita da Madrid (sulla quale mi tengo un bel punto di domanda) chissà se resterà in calendario.

Sullo sfondo ci sono il Ruanda, la Thailandia ed altri posti inesplorati dove andare ad esportare la F1 senza che si sappia, in loco, la F1 cosa sia. Rientra tutto nel piano che io adoro chiamare “la festa del ringraziamento”, con un bel tacchino riempito colpo dopo colpo in attesa di metterlo sulla tavola. Cosa che, aziendalmente parlando, ci sta, perché qui ormai parliamo di business e non più di sport da tempo.

Si chiede solo una cosa: che resti un filo di onestà e si dica veramente come stanno le cose. Almeno questo, chi segue questo sport da decenni, se lo meriterebbe.

Immagine di copertina: Media Red Bull

---

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA