All’Equipe il boss di Renault lancia la proposta di fare un altro passo indietro sull’ibrido. Forse c’era da pensarci prima
Formula 1, WEC e Formula E. La FIA aveva (ha) a disposizione tre categorie perfette per tre tecnologie diverse: motori termici, motori ibridi, motori elettrici. Tre soluzioni ideali per la categoria più veloce, per quella delle gare di durata, per quella di un ipotetico futuro; a patto che il futuro sia dell’elettrico e, visti gli ultimi mesi anche a livello di automotive, il dubbio è molto grande.
Non sono mai stato un fan delle Power Unit in F1. Concedendo il fatto che si tratta di una tecnologia eccezionale in termini generali, credo non abbia mai avuto senso nella massima categoria dell’automobilismo in termini di peso, dimensioni, costi; il tutto in una serie già predisposta alle limitazioni e al risparmio. Il limite al quale mi sarei fermato è quello del semplice Kers, niente più e niente meno di ciò che è stato utilizzato dal 2009 e che ora è presente in IndyCar. Sempre di ibrido parliamo, ma le Power Unit sono un’altra cosa.
Il fatto che, dal 2026, saranno semplificate con la rimozione dell’MGU-H significa implicitamente aver fatto il passo più lungo della gamba nel 2014. E va ricordato che la semplificazione è stata necessaria per avere l’ok di Audi ad entrare in F1. Da questo punto di vista sarà fatto uno step avanti, dall’altro la ripartizione della potenza tra termico ed elettrico, quasi 50/50, è incomprensibile per la F1 quando c’è un’altra categoria FIA che vive di sole batterie.
La proposta di De Meo, al di là delle polemiche che l’hanno coinvolto per la chiusura della divisione motori di Alpine a Viry-Chatillons, è puntuale. Oltre all’elettrico c’è un tema importante sui carburanti sostenibili: Sebastian Vettel gira con le sue monoposto storiche, come Williams FW14B e McLaren MP4/8, spinte da benzine pulite.
Se si volesse, quindi, la soluzione ci sarebbe. Semplicemente, come per tante cose, contano la volontà, la politica attorno allo sport, il mercato (che lato elettrico è un crisi) e via dicendo. Inutile dire che sarebbe meraviglioso rivedere monoposto davvero più piccole e leggere. Senza parlare del sound: una questione che possiamo definire puramente emozionale ma che ha tracciato una linea netta tra la F1 pre 2014 e quella successiva.
Immagine di copertina: Media Alpine
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