L’arrivo dell’argentino sembra ben più che una mossa in chiave futura da parte del team francese
Solitamente sapere di essere il prossimo pilota titolare di un team di Formula 1 è una notizia fantastica, che cambia la vita di un giovane all’ingresso nel Circus. Non se ti chiami Jack Doohan e sei pronto a salire sull’Alpine senza sapere, però, quanto durerà.
L’acquisto di Franco Colapinto da parte del team francese è più che un monito per il figlio del grande Mick: dopo aver sostituito il defenestrato (con disonore) Ocon per l’ultima gara del 2024 e già con un contratto in tasca per il 2025, datato fine agosto, l’australiano ha praticamente già le ore contate, tanto che si fa già la conta delle gare entro le quali sarà messo da parte per far posto all’argentino.
D’altronde, una mossa del genere non può che essere vista in chiave di un posto da titolare: già alla fine dell’anno si parlava di quattro o cinque gare di tempo per Doohan per dimostrare di poter stare al fianco di Pierre Gasly.
Si parla tanto della gestione spesso caotica dei piloti da parte di Red Bull: eppure, quanto messo in pista da Alpine negli ultimi mesi, tra l’appiedamento di Ocon e il “benvenuto” a Doohan, non sembra molto diverso. Mettendoci nei panni dell’australiano, il quale dovrebbe avere un approccio tranquillo almeno nelle prime uscite nel suo nuovo ruolo, la questione si fa completamente diversa. Dovrà infatti saltare le tappe e far vedere ad ogni sessione, anche nella più inutile prova libera, di poter tenere stretto il sedile.
In buona sostanza, il suo ingaggio sembra sia stato quasi una necessità più che una scelta, un obbligo vista la mancanza di alternative; come per dire “intanto mettiamo lui, poi si vedrà”. Non il massimo ma, visto anche quanto successo con Viry-Chatillon, forse non è neanche la cosa peggiore vista nell’ultimo anno e mezzo.
Si vedrà. E un grosso in bocca al lupo a Jack Doohan.
Immagine di copertina: Media Alpine
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