Blog | Barcellona e la Direttiva “Buco nell’acqua”. Ed ora cosa ci si inventerà?

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 1 Giugno 2025 - 22:40
Tempo di lettura: 3 minuti
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Dalla Spagna si esce con McLaren che continua a fare come le pare: gli appigli sono terminati

Ci siamo fatti ammorbare per oltre un mese dalla famosa Direttiva Tecnica di Barcellona, che avrebbe dovuto cambiare le sorti del mondiale di Formula 1. Non essendo bastata l’inutilità delle due modifiche ai test di rigidezza delle ali posteriori, una in Cina, una in Giappone, siamo andati avanti settimane con dichiarazioni di chi sperava di vedere cambiare qualcosa da questo Gran Premio, che rappresentava l’ultima aggrappata ai vetri dell’anno.

Ebbene, dopo 54 dei 66 giri odierni, ovvero poco prima del ritiro di Antonelli che ha scatenato un finale di gara da film a parte, la situazione era la seguente: Oscar Piastri in testa, tempo 1:17.7. Lando Norris a 3.4 secondi, tempo 1.18.1. Max Verstappen 3° a 5.8 secondi, tempo 1:18.5. Charles Leclerc 4° a 21.6 secondi, tempo 1:19.8. George Russell 4° a 25.6 secondi, tempo 1:19.5. Lewis Hamilton 5° a 34 secondi, tempo 1:19.2.

Andando in prospettiva, Verstappen sarebbe finito ad oltre 10 secondi da Piastri e le Ferrari avrebbero perso almeno altri 10/15 secondi dalla testa, finendo abbondantemente oltre il mezzo minuto con il monegasco e oltre i 45 secondi con l’inglese.

Mi pare di capire, quindi, che la Direttiva Tecnica che doveva rimescolare valori, creare un “reset” e far ripartire il campionato sia stata un fiasco colossale, l’ennesimo buco dell’acqua della FIA nella ricerca di contrastare gli ingegneri dei team. Non so quante volte l’ho scritto: sono quindici anni che va avanti questa storia delle ali flessibili e mi auguro fortemente che in Federazione, invece di pensare a ritoccare ancora i valori come Tombazis aveva ipotizzato in caso di problemi, stendano un velo pietoso su questa storia.

Fortunatamente, la mia speranza che non cambiasse nulla è stata accolta, tra l’altro con gioia di Stella che, dopo le qualifiche, aveva un sorriso più largo del vantaggio in classifica sulla concorrenza. L’italiano alla guida della McLaren ha parlato chiaramente di argomenti gonfiati e di Direttiva che non ha avuto fondamentalmente impatto. Hamilton ha parlato di soldi buttati, altri piloti non hanno rilevato chissà quale differenza colossale tra il prima e il dopo.

Insomma, non è cambiato nulla: chi doveva vincere ha vinto, chi doveva provarci ci ha provato, chi era lontano è rimasto lontano comunque. E va bene così, perché queste modifiche a campionato in corso sono ridicole. Ed è inutile raccontare che sono state posticipate alla nona gara per non far perdere soldi ai team: sarebbe bastato scontare i costi dal Budget Cap.

Anche questa, comunque ce la siamo tolta. Vediamo, con la McLaren che va avanti così, se ci si inventerà qualche altra TD per cercare di tirare avanti questo campionato fino alla fine dell’anno. Perché ormai ci manca solo questo: se no patatine, bevande energetiche e cartoni animati si arrabbiano.

Immagine di copertina: Media McLaren

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