Gli ascolti restano su livelli bassi in Italia per quello che il nostro paese dovrebbe rappresentare per la F1
Oggi leggevo i commenti sull’articolo relativo agli ascolti di Monza, che abbiamo definito senza troppi giri di parole sconfortanti. Questo sono, a conti fatti.
Ho letto alcune considerazioni interessanti, così come altre cose su cui non sono d’accordo, tipo la concomitanza con la MotoGP (che era terminata 15 minuti prima) o con l’America’s Cup. Voglio dire, se si preferisce Luna Rossa alla F1 significa che si ha una priorità di quel tipo e si è, quindi, quello che si definisce uno spettatore “occasionale”.
Ho anche letto questioni di share e quant’altro che sconfesserebbero l’importanza del numero di spettatori. Magari ragiono male io ma, ammesso che gli utilizzatori totali della TV del nostro paese siano costanti, preferisco due milioni di spettatori con un 10% che 200.000 con un 20%.
Il discorso è molto semplice: la F1, da quando ha perso il megafono della TV in chiaro, da noi ha perso due terzi del pubblico che la VEDE, che SEGUE le gare e non i reel. E vedere Monza perdere un milione di spettatori in chiaro e in diretta a colpi di 500.000 all’anno tra 2022 e 2024 è preoccupante, lo ribadisco. Mezzo milione in meno tra l’anno scorso, dove il titolo era già chiuso e Verstappen vinceva dieci gare di fila e quest’anno, con la vittoria straordinaria di Leclerc, è un qualcosa che va ben oltre la semplice differenza numerica.
Si possono chiamare in causa tanti fattori, ma cali di questo genere non possono essere giustificati solo con gli streaming ufficiali, col ricorrere alle VPN per non pagare un abbonamento (che in chiaro non serve, tra l’altro) o altri stratagemmi che non fanno rientrare i numeri nei calcoli dell’Auditel. La F1 cresce invece sui social, ma non risulta che questi trasmettano per intero le gare, concentrandosi più che altro su contenuti extra pista.
Che succede, quindi? Che la F1 è diventata uno sport di nicchia per gli utenti televisivi. E, mi spiace, ma chi si informa della F1 solo tramite social non rientra nella categoria spettatori ma in quella dei semplici follower occasionali, una categoria sulla quale si punta tantissimo per ingrassare i numeri.
Anche il ragionamento sugli autodromi sempre pieni perde senso se poi, globalmente, di gente che vede la F1 ce n’è meno. E questo è l’input che abbiamo avuto. Negli USA, a fronte di investimenti allucinanti per il pubblico americano dal 2018 e con una serie TV (o meglio una soap opera) dedicata, un aumento televisivo non c’è: la media annuale 2024 è di 1.2 milioni, 100.000 spettatori sopra un 2023 soporifero per un paese che ha cinque volte la nostra popolazione.
Se questi sono numeri positivi per uno sport che ha spostato le sue radici beh, le cose sono due. O io non so contare (e, a questo punto, neanche il PC) oppure le veline non sono realistiche. Onestamente, propendo per la seconda.
Immagine di copertina: Media Red Bull
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