Blog | Ascolti ancora in calo e Verstappen che non molla un colpo. Liberty è con le spalle al muro

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
14 Marzo 2024 - 23:43
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La F1 cala sempre più dal punto di vista degli ascolti. Il primo nemico è colui che la sta dominando

Se c’era chi sperava più di tutti che l’inizio del mondiale 2024 non vedesse due doppiette Red Bull, questa è sicuramente Liberty Media. La società che comanda il Circus dal 2018 si trova infatti di fronte ad una prospettiva difficilmente affrontabile, ovvero un 2024 sulla falsariga del 2023, storico dal punto di vista sportivo tanto quanto penalizzante sotto il fronte aziendale.

Quello degli ascolti in calo non è un fenomeno solo italiano o statunitense. Non interessa solo il mercato che ci tocca più da vicino e quello sul quale Liberty ha fatto all-in in questi anni. In tutto il mondo le prime due gare del mondiale sono andate male rispetto al 2023 e il motivo è facilmente comprensibile.

Ad oggi i nemici numero 1 e 2 in sequenza del prodotto Formula 1 sono coloro che la Formula 1 la stanno dominando, ovvero Max Verstappen e la Red Bull. O, se preferite, la combinazione dei due. L’olandese ha vinto 19 delle ultime 20 gare tra 2023 e 2024, lasciando le bricioline a Carlos Sainz a Singapore; la gara, ricorderete, che aveva acceso le speranze del mondo intero che la nuova Direttiva Tecnica TD018 avesse azzoppato da un momento all’altro la RB19.

Da Suzuka in poi Verstappen le ha vinte tutte e le prime due gare di questa stagione prospettano una situazione desolante. Nove team potrebbero trovarsi bloccati sulla via dello sviluppo di un concetto ritenuto, dalla stessa Red Bull, non più spremibile. Motivo che ha portato alla decisione di rischiare, progettando qualcosa di “brand new” con la RB20 e potenzialmente non avvicinabile, e non solo in ottica 2024.

Se, dal punto di vista prettamente tecnico e sportivo, non si può fare altro che applaudire la capacità di dominare soprattutto della combinazione Verstappen-Red Bull (con Mercedes i valori erano diversi), dal punto di vista aziendale questo dominio è un vero e proprio disastro e, anche qui, il motivo è facilmente alla portata di tutti.

Uno sport convertito a puro spettacolo, obiettivo per il quale è stata anche stravolta la strategia di comunicazione, non può infatti permettersi “commercialmente” di essere ridicolizzato da un solo pilota come sta succedendo da oltre un anno. Cosa direbbero televisioni e sponsor dopo un secondo anno (e mezzo) completamente polverizzato dagli stessi colori e dallo stesso inno sul podio? Avrebbero ancora la propensione ad investire come prima? Il punto, al tempo stesso, è che Liberty ha le mani legate. Non può fare nulla per modificare questo status almeno fino all’entrata in vigore dei regolamenti 2026, con la speranza che le nuove vetture portino ad un cambiamento nei valori.

Sempre a patto che nel 2026 non si apra un altro ciclo simile oppure si decida di inventarsi, per il 2025, un qualcosa in stile 2003; un ribaltone completo dal punto di vista sportivo come quello che tentò (invano, alla fine) di fermare la Ferrari tra Parco Chiuso, nuovo punteggio e rivoluzione delle qualifiche. Sarebbe andata poi bene nel 2005, ma con un paio di figure barbine come quella della qualifica con somma dei tempi o Indianapolis con sei macchine in griglia.

La situazione, insomma, non è delle più rosee e va sottolineato come le questioni Horner-Red Bull, Hamilton in Ferrari e il mercato 2025 stiano comunque portando argomenti di discussione. Altrimenti sarebbe ancora peggio.

Non è neanche facile immaginare una modifica o una scelta che possa aiutare a risollevare l’interesse senza dare, al tempo stesso, l’idea di voler fermare a tutti i costi i campioni in carica. Forse l’unica vera speranza alla quale appendersi è la questione interna a Red Bull, raccontata come un vulcano pronto ad esplodere. Una soap opera che però, dopo settimane, non ha ancora regalato la sua puntata più attesa. Sempre che arrivi.

Onestamente, comunque, una F1 salvata dal gossip da strapazzo è una delle ultime cose che ci manca da affrontare. Personalmente, ne farei volentieri a meno.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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