Blog | Al via l’era Hamilton – Ferrari: trent’anni dopo Schumi un altro colpo storico, con presupposti completamente diversi

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 20 Gennaio 2025 - 09:30
Tempo di lettura: 4 minuti
Blog | Al via l’era Hamilton – Ferrari: trent’anni dopo Schumi un altro colpo storico, con presupposti completamente diversi
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È la settimana che apre la nuova era Ferrari. Come 30 anni fa, diversamente da 30 anni fa

È ormai tutto pronto per il matrimonio del secolo tra il pilota e la squadra più vincenti della storia della F1. Hamilton-Ferrari è l’unione più mediatica che si potesse imbastire e, solo questo, rappresenta un successo sotto qualsiasi punto di vista legato all’immagine; milioni di tifosi stanno riponendo negli scaffali il grigio merchandising Mercedes per tingersi di rosso, mentre in Italia tantissimi non vedono l’ora dell’arrivo del Sir.

Dopo un intero anno di voci, aspettative e preparazione all’approdo di Lewis a Maranello, è arrivato finalmente il momento di ciò che conta, ovvero della pista. Questa settimana avverrà il battesimo a Fiorano (se tutto è confermato mercoledì) e da lì in poi “Hamilton pilota della Ferrari” sarà una realtà a tutti gli effetti. Il colpo messo in atto dalla Rossa ne richiama un altro, distante ormai 30 anni. Alla fine del 1995 Michael Schumacher, fresco bicampione del mondo, lasciava la Benetton per lanciarsi in una sfida impervia: riportare la Ferrari al successo. Prima di lui non c’erano riusciti, tra gli altri, Alboreto, Mansell, Prost.

Tra i due colpi, a distanza di tre decenni, ci sono differenze sostanziali che chi ha avuto la fortuna (o la vecchiaia) di ricordare può tranquillamente elencare. Era tutto diverso: la F1, le sue prerogative, il suo essere Circus, i piloti stessi. Prima di tutto, Schumacher stava simpatico a non molte persone: dal punto di vista mediatico portava ancora sulle spalle le scorie del 1994 e una frangia di appassionati (ma possiamo chiamarli così?) lo detestava, lo detesta ancora, solo per aver ereditato il ruolo di capobanda con la scomparsa di Senna. Come se avesse delle colpe in quanto successo a Imola.

Era comunque una F1 diversa, ancora senza internet, senza social. La parte mediatica rivolta verso il pubblico contava relativamente, non c’era quasi la necessità di mostrarsi simpatici e la pista era ancora la cosa più predominante nel giudizio complessivo di un pilota.

Hamilton arriva a Maranello adorato praticamente da tutti: media compresi che, invece, con Schumi vissero momenti non proprio idilliaci. Un carisma eccezionale, una storia di rivincita sociale (anche se pochi piloti possono dire di essere stati messi sotto contratto a 12 anni da McLaren), un’aurea come pochi hanno avuto nella storia del Circus. Non c’è dubbio che l’arrivo del sette volte iridato odierno sia accolto dai più con molta più positività rispetto a quanto successo nel 1995, quando molti avrebbero preferito continuare con Jean Alesi e Gerhard Berger.

Le carriere dei due si trovano in momenti completamente opposti. Schumi arrivava a Maranello vicino ai 27 anni e al top della carriera, Hamilton ha appena compiuto gli anta ed è, oggettivamente, in fase calante. Nel 2024 è stato messo sotto in qualifica e spesse volte in gara da Russell e, a parte qualche sprazzo illuminante, manca da un po’ quel battere costantemente chiodo (il famoso “Hammer Time”) come succedeva negli anni migliori. La nuova avventura, però, potrà regalare almeno all’inizio motivazioni completamente nuove ed è possibile che l’Hamilton di inizio stagione sia, come si dice, “carico a pallettoni”. Una nuova tuta, un nuovo paese, una nuova sfida regalano nuova linfa e sicuramente, almeno nei primi momenti, il sorriso un po’ perso nell’ultimo periodo Mercedes tornerà sul volto di Lewis.

Si tratta comunque di un qualcosa di storico, di quelle unioni e movimenti di mercato a cui si assiste davvero raramente. La risonanza sarà infinita e contribuirà da sola a risvegliare appassionati un po’ sopiti dalle ultime stagioni. Ne beneficeranno tutti: ascolti, media (anche in crisi), tutto il mondo della Formula 1 e tutto ciò che le ruota attorno: sponsor, investitori.

Hamilton – Ferrari è un’unione di livello top e porta con sé attese altissime. Mercoledì inizierà formalmente e poi, da Melbourne, sarà il cronometro a dirci, gara dopo gara, quanto il sodalizio è stato azzeccato anche in pista.

Immagine di copertina: Media Mercedes

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