Succede che ieri, a Biggin Hill (Londra), doveva essere concluso un accordo per le regole 2017, che dovrebbero, o vorrebbero, portare una mezza rivoluzione in F1. Le nuove regolamentazioni dovrebbero trattare argomenti quali le misure di ali e gomme, il consumo benzina, le power unit, i test e le protezioni per la testa.
Tante belle cosine, insomma. C’era anche abbastanza attesa per la riunione, dalle cui decisioni doveva dipendere il futuro dello sport in questo periodo poco felice.
Bene, tutto rimandato: non perché non si è trovato un accordo, ma perché non si è potuto nemmeno tentare di intavolarlo. Il motivo? Non erano presenti abbastanza membri per poter discutere le varie questioni.
Avete capito bene: assenteismo ad alta percentuale. Tra FOM, FIA, i team, gli sponsor e i promotori, c’era troppa poca gente per discutere le nuove regole. Ora si tenterà la strada della votazione elettronica in questi ultimi giorni del mese, per il quale è prevista la scadenza per trovare accordi e ratificare nuovi dettami per il prossimo anno.
Della serie “che ce frega a noi”. Forse la cosa passerà in sordina, ma a meno che l’assenza non sia tatticamente voluta dai protagonisti, si tratta a mio modo di vedere di un episodio abbastanza illuminante sulla deriva generale del sistema.
A questo punto, se non hanno neanche voglia, lasciassero fare le regole ai piloti, visto che sembrano più interessati di loro. No?!
Mah…
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