Esistono week-end di gara che diventano indimenticabili per una vittoria ottenuta o per una gara particolarmente tirata e ne esistono altri dove percorri 32 giri tra libere, qualifica e gara. Il GP del Bahrain del 2015 per Jenson Button fa parte della seconda lista diventando quasi “storico” per come si è sviluppato nel corso della tre giorni.
La MP4-30 motorizzata Honda è un vero disastro di potenza e affidabilità. Già dai test pre-stagionali, Alonso e Button devono mettersi l’animo in pace pensando ad una stagione povera di risultati. La PU non ne vuole sapere quasi di accendersi e le problematiche per la scuderia di Woking sono parecchie.
A Barcellona Alonso va a sbattere a causa del “vento” (versione ufficiale del team) saltando la gara inaugurale di Melbourne per i postumi “elettrici” dell’incidente. In Australia Magnussen, che prende il posto dello spagnolo, dopo tanti problemi non riesce nemmeno a partire per la gara mentre Button riesce a conquistare un 11° posto al traguardo staccato di 2 giri dal vincitore, grazie ai tanti ritiri davanti a lui. A Sepang la situazione migliora leggermente in termini di prestazione, ma sia il rientrante Alonso che Button sono costretti al ritiro per un guasto alla PU giapponese.
In Cina rispetto alla gara malese i due piloti riescono a portare al traguardo le proprie vetture, accumulando km importanti per lo sviluppo del pacchetto telaio/PU che sostanzialmente nelle settimane precedenti era stato praticamente inesistente.
Si arriva quindi in Bahrain su un circuito dove il motore fa la differenza. Se Alonso, nonostante qualche problema allo sterzo, riesce a girare, per Button inizia un vero calvario. Nella FP1 il tempo di percorrere la corsia box e la prima curva del tracciato che la MP4-30 numero 22 si intraversa ammutolendosi. Nella FP2 e nella FP3 Jenson riesce a percorrere tra diversi problemi i fatidici 32 giri ottenendo anche un clamoroso 11° tempo nella terza sessione.
Una prestazione che fa presagire una qualifica migliore del previsto ma che nella realtà dei fatti sarà ben diversa. Durante il Q1 Button parcheggia ancora una volta la sua monoposto per l’ennesimo problema alla PU Honda del week-end. Un guasto che i tecnici giapponesi, presi tra le tante “toppe” da mettere, non riescono a risolvere nella nottata del Bahrain costringendo Jenson ad un rientro anticipato in Inghilterra.
Sono di ogni genere i guai alle parti elettriche della monoposto, dal recupero d’energia ERS alle batterie. Un vero e proprio bollettino di guerra, e non sarà l’unico del binomio Mclaren/Honda durato dal 2015 al 2017.
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