Aspettavo da tempo una gara che mettesse in luce quello che sostengo da anni. Vale a dire l’inutilità morale e sportiva del DRS.
Abbiamo avuto, nella stessa gara, due episodi lampanti e contemporanei che esaltano il concetto. Da una parte il problema all’ala di Alonso, che gli ha tolto la possibilità concreta di lottare con il trio di testa per il podio e, magari, per la vittoria.
Certo, si tratta di un problema di affidabilità in questo caso, un po’ come successe a Schumi in Canada (ma lì l’ala non tornò al suo posto nemmeno con le martellate), ed è vero che un problema di affidabilità può capitare a qualsiasi componente. Ma, questo episodio associato ad una delle gare più belle da molti anni a questa parte, mi aiuta a far capire ancora una volta quello che per me è la Formula 1. Tralascio i discorsi sulla sicurezza di questo dispositivo. Alonso ha rischiato di uscire in una delle varie curve ad alta velocità del Bahrain. Cose da pazzi.
La Formula 1 è tutto quello che abbiamo visto oggi, tranne il DRS. Vale a dire i sorpassi ovunque, i tentativi, le sportellate, l’azione, l’emozione. Azioni inaspettate, lotte dure ma leali, frenate al limite in qualsiasi curva. Niente di predefinito, anticipato, aspettato. Io oggi mi sono divertito come non succedeva da tanto, troppo tempo. Nessuno si ricorderà i sorpassi di oggi sui due rettilinei prestabiliti. Tutti si ricorderanno le lotte nel primo settore tra Rosberg, Hamilton, Webber, Alonso.
Tutti ricorderemo almeno fino alla fine dell’anno la lotta spettacolare tra il duo Mclaren Perez-Button, ma nessuno di noi si esalterà per il sorpasso che è valso il terzo posto a Grosjean sull’incredibile Di Resta, che per me avrebbe meritato eccome il podio. Tutti ricorderemo i primi 3 giri tra Vettel, Rosberg e Alonso. Nessuno parlerà del resto.
Questa gara, per quello che successo, riconcilia il pubblico della F1 con il vero senso della stessa. E al tempo stesso recita la morte di un dispositivo artificiale che ha regalato e regala spettacolo altrettanto artificiale, spettacolo fine a se stesso. Spettacolo che non regala emozioni.
Vedere la Ferrari di Alonso costretta ai box e privata di punti pesantissimi è quasi offensivo per lo sport. E lo ritengo offensivo anche per me, che ho vissuto per anni una F1 che non aveva bisogno di certi giochetti finti per creare un po’ di spettacolo.
E lo spettacolo, per me, non sono i 50 sorpassi artificiali nella stessa gara. Ma sono i soli 5 sorpassi cercati, studiati, tentati, realizzati. E immagino che anche per il pilota, colui che è davvero il protagonista della gara, sia più emozionante un passaggio come quelli di oggi che non quello aiutato dai 15/20 km all’ora in più sul dritto.
Chissà se chi governa la F1 ha notato la differenza tra la loro concezione di spettacolo e quella fornita da chi era in pista oggi. Chissà se chi tesse le lodi del DRS oggi ha capito qual è la differenza tra un sorpasso e un Sorpasso. Chissà se gli highlights di questa gara serviranno a chi manovra dietro le quinte per capire che la strada intrapresa tre anni fa è totalmente sbagliata.
Per me il DRS era morto prima di nascere, e oggi finalmente ho avuto la mia soddisfazione. E spero vivamente che gare come questa si ripropongano in futuro.
Chissà mai che qualcuno si svegli.
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