E’ tornato l’uomo di ghiaccio. Oppure non se n’è mai andato.
Kimi era il meno atteso dopo le qualifiche. E invece eccolo qui, sul podio, a festeggiare la prima splendida vittoria dell’anno.
Conclusa la gara risponde con classica sufficienza al team radio, dicendo “Vi avevo detto che la macchina era buona”. Come per dire “se la macchina c’è, io son pronto”. Infatti.
Mentre Grosjean, dopo un inverno di paternali, affonda a 82 secondi di distacco, il buon Kimi sovverte i pronostici delle qualifiche. E il merito è in gran parte suo, visto quello che ha fatto il compagno. Tutti gli altri si perdono in calcoli matematici per i pit stop, lui ne fa due e gli basta per vincere e con margine. Grande macchina, la Lotus. Dopo le qualifiche tutti a pensare a Red Bull, Mercedes e Ferrari. Dopo pochi giri Kimi è già a ridosso dei primi, e poi imposta la sua strategia, diversa da quella degli altri, migliore di quella degli altri. Conduce una gara alla Raikkonen, nel suo stile. E si concede anche di agguantare il giro più veloce, il suo marchio, alla penultima tornata.
Della Lotus si era parlato bene durante i test, ma tra prove libere e qualifiche le quotazioni della scuderia di Boullier erano scese. Si pensava al solito trenino Red Bull, specialmente dopo la qualifica. E invece si sono invertite le parti. Vettel in difesa, Webber irriconoscibile. Iceman, invece, sugli scudi.
Per talento puro, io resto dell’idea che come Kimi forse non ce ne siano. E’ un parere personalissimo, quindi prendetelo in quanto tale. Il Kimi di oggi ha ricordato quello che vinse, proprio a Melbourne, nel 2007 all’esordio con la Ferrari. Impeccabile, sebbene in quell’occasione la posizione di partenza fosse decisamente migliore di quella di oggi.
Kimi, oltretutto, rispecchia l’anticonformismo. O forse la normalità che in F1 non è contemplata. Pacat(issim)o ma al tempo stesso mai banale, sempre con occhialoni o cappellino dalla visiera rigorosamente piatta, monotono nelle interviste, adesso è anche protagonista di divertenti scenette che giocano sul suo modo di essere e di porsi. Spot televisivi che alludono al suo monosillabismo, piccole prese in giro postate sui Social Network dal suo stesso team (come i cartoni di gelato fuori dal motorhome). Insomma, ‘un’ Kimi in questa F1 ci vuole. Forse ce ne vorrebbero di più.
L’anno scorso, la stagione di rientro, era stata ottima e impreziosita dalla vittoria di Abu Dhabi. Se le premesse del 2013 sono queste, e se le gomme non hanno influito troppo sulle prestazioni odierne, ci sarà sicuramente da divertirsi.
Ben tornato, Iceman!
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