Appunti canadesi: Ferrari la più veloce, Red Bull la più cinica, Mercedes la più approfittatrice

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
20 Giugno 2022 - 09:30
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Il Gran Premio del Canada ci consegna uno scenario secondo me abbastanza chiaro sui valori in campo relativamente ai top team.

So che il 7-2 nel conteggio delle vittorie dovrebbe far pendere l’ago della bilancia da parte della Red Bull, ma resto per qualche modo convinto che in termini di prestazione assoluta la F1-75 sia ancora superiore alla RB18. Questo l’abbiamo visto soprattutto in qualifica con le pole a ripetizione di Leclerc, alcune delle quali ottenute senza forzare troppo. Mentre in gara, per un motivo o per l’altro, non si è riusciti a vedere completamente le potenzialità della Rossa. I ritiri per guasto, ovviamente, hanno fatto la loro parte così come gli errori ai box o in pista, sia da parte di Charles che di Carlos. A Barcellona Leclerc stava comandando la corsa con tranquillità prima del ritiro. A Baku, nel gioco delle strategie, la Ferrari aveva le carte in regola per battere la Red Bull. In mezzo una Montecarlo condizionata da pioggia e strategie non perfette.

Diciamo che la differenza in termini di vittorie è oggettivamente meritata per ciò che Red Bull ha fatto in più globalmente rispetto a Ferrari: è stata più cinica quando contava, ha sbagliato meno (sia come team che come piloti), ha raccolto quindi di più. Su questo conta enormemente l’esperienza fatta in termini di lotta nel 2021 contro Mercedes. Verstappen, lungo di curva 4 a Barcellona a parte, è stato quasi perfetto tutta la stagione. A Montréal non ha ceduto un millimetro alla pressione di Sainz per 15 giri, con un atteggiamento da campione ancor più navigato di quanto sia ad oggi. Al tempo stesso, la sensazione (almeno la mia) è che a parità di condizioni la Rossa sia sopra in quanto a prestazioni assolute, seppur di poco. Sainz è rimasto agevolmente attaccato alla F1-75 e solo la grande trazione della RB18 in uscita dal tornantino ha salvato Max. Certo, è una consolazione breve sapere di essere veloci se poi si fa fatica ad arrivare al traguardo o si commettono errori vari, ma ci sono anche stati anni decisamente peggiori. Come ho già scritto il campionato è ancora lunghissimo: i 49 punti di vantaggio di Max su Charles in classifica sono tanti e pochi allo stesso tempo: bastano due gare storte su 13 ancora mancanti per cambiare l’inerzia del mondiale, basti vedere il weekend nero di Pérez tra qualifica (errore) e gara (rottura).

Mercedes esce da Montréal con il morale più alto dopo un venerdì disastroso ed un sabato parzialmente salvo viste le condizioni della pista. In gara il passo è stato più buono del solito e non si sono visti saltellamenti particolarmente pericolosi. Così come Hamilton, stavolta, è sceso dalla sua W13 in condizioni normali. A proposito di questo, Mercedes ha limitato con i suoi piloti i team radio sul porpoising, forse temendo un po’ quelle che potrebbero essere le decisioni della FIA dopo la Direttiva Tecnica di giovedì scorso. Per quanto riguarda le prestazioni, c’è da dire che Mercedes ha sicuramente dalla sua l’affidabilità rispetto a Red Bull e Ferrari. Questo le permette di cogliere tutte le opportunità che le si presentano davanti. In situazioni di gara normale la W13 è saldamente al terzo posto nei rapporti di forza: quinta e sesta posizione sono, quindi il risultato massimo ottenibile se davanti non succede nulla. Se invece succede qualcosa come a Montréal, con Pérez e Leclerc attardati, Hamilton e Russell sono pronti ad approfittare della situazione. Ergo, con un paio di ritiri illustri Lewis e George hanno il podio spianato, come abbiamo già visto in stagione e come successo anche ieri. Questa volta, su una pista amica da sempre, Lewis ha avuto la meglio sul suo compagno, che ha recuperato comunque bene le posizioni perse con l’azzardo tentato in qualifica montando le soft alla fine della Q3.

Immagine: Red Bull Media

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