Anvedi come scappa Nando (se continua così…)

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
8 Marzo 2017 - 22:40
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La Mclaren è ancora alla ricerca di un main sponsor. Dopo sei giorni su otto di test, le uniche opzioni plausibili non possono che esplorare il campo farmaceutico: pastiglie per il mal di testa, pillole antidepressive, ricostituenti, con ampia scorta a disposizione di entrambi i piloti.

Oggi Fernando ha sbroccato pesantemente con Honda. La PU non spinge e si rompe. Sul dritto si va come in GP2 (“GP2 engine, GP2… whoa!!”), in curva si può tenere giù che tanto va talmente piano, quando va, da non rischiare nulla. “Tutti sono pronti tranne Honda”. Leggero, sobrio, onesto.

La PU giappo è un cesso per il terzo anno di fila, insomma. Un record di cui vantarsi poco, soprattutto se sei un colosso del genere. Ma, a questo punto, i problemi della PU sono quelli che interessano meno. I problemi, quelli veri, sono di Alonso, che dopo nemmeno 15 giorni dalla presentazione della MCL32 ne ha già le palle piene e vorrebbe, probabilmente, tornare al giorno in cui la Mercedes l’ha contattato e pagare cento avvocati di tasca propria pur di liberarsi dall’incubo. Questa volta Fernando non ha messo davanti a tutto la diplomazia né ha aspettato la fine dell’anno per urlare via radio il suo disappunto. A questo giro ha messo i puntini sulle “i” da subito: segno evidente che la situazione, più che arancione, è decisamente di altro colore.

I giappo non ci hanno capito mai niente: sono arrivati scandalosamente impreparati, si sono inventati un sacco di panzane, hanno riempito la (loro) bocca di aspettative che non sono mai, mai, mai state ripagate dai risultati. I pochi punti (in confronto al blasone) che sono arrivati in queste disgraziate due stagioni sono esclusivamente da imputare al nome e al cognome dei piloti che si sono immolati per una causa persa: Fernando Alonso, appunto, e Jenson Button, che a sua volta starà ringraziando il cielo di aver mollato il colpo. Immaginatevi una Mclaren-Honda guidata da due piloti non top: a quest’ora staremmo parlando di un’ecatombe, probabilità tra l’altro non molto remota se a Melbourne le cose dovessero andare malissimo.

Purtroppo, e lo ripeto da anni, Fernando è stato spesso tradito dal suo carattere e ha optato per scelte controproducenti a medio e lungo termine. Però mi pare che ormai abbia scontato abbastanza i suoi eventuali peccati. A questo punto, però, bisogna capire cosa fare: vale la pena affrontare un’altra stagione del genere dopo queste (non) premesse? Perché Fernando l’ha fatto capire direi chiaramente che è sul punto di mandare tutti a zappare. Io non mi stupirei, dopo il ritiro di Rosberg, di un altro colpo a sorpresa poco prima dell’inizio della stagione. 

Non ho idea di quanto il contratto sia vincolante, ma assodata la pochezza della Honda e la possibile certezza di trovarsi ancora a lottare per posizioni che non competono, fossi in Fernando studierei un modo concreto per mollare baracca e burattini, scappare veloce e ridere da fuori di tanta incompetenza. Fantascienza, magari, però almeno un pensierino lo farei. Annetto sabbatico per poi attendere un’altra chiamata da Brackley alla fine della stagione, nel caso in cui Bottas non convincesse o un cataclisma in Mercedes dovesse spingere Lewis a lasciare. Immagino che, al prossimo giro, Fernando saprebbe cosa rispondere.

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