Alonso e la favoletta delle scelte sbagliate

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di Andrea Ettori @AndreaEttori
17 Agosto 2018 - 16:43
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L’abbandono di Fernando Alonso alla Formula 1 a partire dal 2019 ha scatenato gli appassionati di tutto il mondo, che hanno commentato questa notizia nelle ore successive all’ufficialità. Ovviamente un personaggio come Alonso muove attorno a sé diversi pensieri, partendo dal talento del pilota spagnolo fino ad arrivare al carattere a volte “discutibile” (ma questo dipende dai punti di vista) nei vari momenti della sua carriera.

Quando si parla del pilota spagnolo, per sintetizzarne il passato motoristico, si fa spesso riferimento alle “scelte sbagliate” che Fernando insieme al suo entourage avrebbe fatto nel corso degli anni in Formula 1. Una teoria che soprattutto nel periodo post “Renault 2.0” mi aveva trovato d’accordo, ma che ora analizzandolo dopo diversi anni mi appare quasi come una “favoletta” bella e buona.

A inizio 2006, anno del suo secondo titolo mondiale con la Renault, Fernando Alonso firma un contratto con la Mclaren-Mercedes per il 2007 scatenando diverse polemiche. Polemiche che diventano “dubbi” poiché la McLaren, in quella stagione, non riesce nemmeno a conquistare un successo nel mondiale che vive del duello Alonso-Schumacher, vinto con grande caparbietà dal pilota asturiano.

Il 2007 è l’anno che cambia la carriera di Alonso. Le vicende di quel mondiale di 11 anni fa, con lo SpyGate e il rapporto con Hamilton, portano a conseguenze che forse Fernando “paga” ancora più del previsto. La MP4/22 è la vettura migliore in pista e, rispetto allo zero della stagione precedente, permette allo stesso Alonso e al compagno Hamilton di ottenere otto successi complessivi, lottando per il titolo mondiale che poi per i fatti che tutti ricordiamo viene vinto da Kimi Raikkonen.

Al contrario, la Renault da campione in carica “stecca” completamente la stagione chiudendo il campionato con 51 punti e un podio conquistato da Kovalainen al Fuji. A livello tecnico, per quello che ho scritto qualche riga sopra, la scelta di Fernando non è assolutamente sbagliata.

L’errore, in quel 2007, è probabilmente quello di non tenere “duro” nella situazione creata dalla gestione dei piloti a Woking: la rivalità tra Hamilton e Alonso viene esasperata in una stagione da condurre invece in maniera del tutto differente, tenendo conto sia dello SpyGate che della presenza in squadra del campione del mondo in carica.

Prima di ritornare a “casa” in Renault, con cui nel 2008 e 2009 ottiene due vittorie e corre diverse gare con grande combattività ma pochi risultati, Alonso ha la possibilità di firmare con BMW e soprattutto Honda. Tutte e due le ipotesi in quel periodo sono delle “scommesse” che un pilota, nelle vesti campione del mondo, difficilmente accetterebbe.

BMW nel 2008 corre una buona stagione, vincendo una gara con Kubica e conquistando diversi podi. Il livello della McLaren e della Ferrari, però, è fuori portata anche se il polacco per una serie di circostanze si ritrova in lotta per il titolo a poche gare dal termine della stagione. La stagione 2009 dei tedeschi è talmente disastrosa da decidere di ritirarsi dalla Formula 1, sulla falsariga di un altro grande costruttore come la Toyota.

La questione Honda, che molti collegano a quella della BrawnGP vincitrice del titolo 2009 con Jenson Button e la gestione di Ross Brawn dopo il ritiro del colosso giapponese, è più complicata di quanto si possa pensare. Alonso non sceglie Honda perché il costruttore giapponese non gli dà garanzie tecniche a sufficienza per il futuro, nonostante una versione della macchina 2009 abbia già girato in pista con Button al Montmelò.

Nel 2007 e 2008 Button e Barrichello raccolgono solo le briciole, l’unico exploit del brasiliano è il podio bagnato di Silverstone 2008. Una situazione tecnica difficile da poter accettare per Fernando, che quindi sceglie dopo una sola stagione la Renault. Quello della BrawnGP è un colpo di fortuna per gli stessi Button e Barrichello, che di fatto tra fine 2008 e inizio 2009 sono piloti disoccupati.

Alonso prepara dunque il terreno per il suo arrivo in Ferrari nel 2010. La squadra ha vissuto un 2009 molto complicato ma ha tutte le caratteristiche per tentare di vincere. Una scelta che a distanza di anni io continuo a ritenere giusta e assolutamente condivisibile. Fernando in quella stagione vince cinque gare, arriva in testa al campionato nella gara decisiva di Abu Dhabi e solo una strategia a marcatura di Webber, mentre la Red Bull punta tutto su Vettel che alla fine vince il titolo, non permette al pilota spagnolo di conquistare un campionato che per quello visto in pista avrebbe meritato.

Gli anni successivi, con i filotti Red Bull e Mercedes, ci permettono di vedere un Alonso in versione “leone” nonostante i mezzi a disposizione. La scelta di passare alla McLaren grazie al supporto di Honda è una scelta giusta per cifre messe sul tavolo, ambizioni e anche mancanza di alternative dopo che Sergio Marchionne gli ha indicato la porta d’uscita della Ferrari. Nessuno si sarebbe aspettato una debacle di tali proporzioni dal parte dei giapponesi, che il prossimo anno proveranno a tornare al top con la Red Bull.

Alonso nel corso della sua carriera ha sicuramente avuto degli alti e dei bassi a livello caratteriale, ma sicuramente le sue scelte non sono state del tutto sbagliate come in tanti credono. Vi chiedo, ha sbagliato a scegliere anche Toyota nel WEC?

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