Prima o poi doveva succedere. Spa 2014 era ormai troppo lontana, come data, per non essere aggiornata con un nuovo episodio della guerra Rosberg – Hamilton. Ma se il vincitore ufficiale di gara è il Conte Max, c’è un altro vincitore dietro le quinte, ovvero Nico.
Per anni accusato di essere accondiscendente, passivo, di essere insomma la perfetta seconda guida che non sporca negli angoli e sparecchia quando mangiano gli altri, specialmente se sono suoi coinquilini, oggi è arrivata, per me, la definitiva prova che Nico è entrato in una nuova modalità. Quella di chi, adesso, detta le condizioni all’interno del team.
Lewis ieri, dopo le qualifiche, rimarcava il fatto che nelle tre occasioni in cui aveva potuto disputare tutta la sessione del sabato, era stato più veloce di Nico. Il compagno, invece, proprio in queste tre occasioni, alla domenica si è ritrovato sempre testa alla prima curva. Melbourne, Sakhir, Barcellona.
E’ emerso da poco che Rosberg ha sbagliato settaggi sul volante, trovandosi più lento in uscita dalla curva tre, dopo la quale Lewis ha tentato di buttarsi all’interno. La direzione gara ha giudicato l’episodio come un incidente di gara, e questo posso anche accettarlo.
Resta il fatto che, per quanto mi riguarda, oggi Lewis ha perso definitivamente la brocca. Fregato ancora una volta (e poi all’esterno… ) da Nico alla prima curva, ha voluto a tutti i costi rimediare. Guardatevi i replay, fateci caso. Quando ancora la sua Mercedes sta galleggiando sulla ghiaia lui ha le mani sul casco, non certo un atteggiamento di chi pensa di aver subito un torto, quanto più di chi sa di aver esagerato nel forzare un sorpasso alla quarta curva di una gara.
Credo sappiate benissimo che, oltre a non essere un fan del DRS, non lo sono nemmeno delle antisportive e idiote regole che vietano ai piloti di difendersi quando attaccati. Se Nico avesse lasciato la porta aperta consegnando la prima posizione al compagno, sarebbe stato mediaticamente distrutto dalla stampa. Sarebbe stato descritto come quello che al primo confronto vero in pista col compagno se la fa addosso, quello capace di vincere solo di fortuna o quando è da solo. E invece, oggi, Rosberg ha tirato fuori un paio di palle cubiche come non gliene ho mai viste. Prima in partenza, forzando il sorpasso all’esterno e dimostrando di non avere alcun timore reverenziale nei confronti di un tricampione, e poi chiudendo l’interno con forza, ma non con scorrettezza. Non scherziamo. Il fatto che la direzione gara non abbia sanzionato la sua difesa dà forza ancora di più ad un’azione dal valore psicologico non indifferente.
Oggi Nico ha dettato le condizioni al suo compagno dal suo status di capoclassifica, facendogli capire che se lo vuole superare in pista, si deve prendere dei rischi come questo. Non era mai successo in questi termini. Anche questo è segno di maturità sportiva, e dell’aver acquisito quella cattiveria che in Rosberg non aveva mai riconosciuto nessuno.
Non mi era mai capitato di vedere una seconda guida sovvertire le condizioni in questo modo, così come non avevo visto un campione in carica perdere 7 (7.5… ) gare di fila per mano del compagno. Che il mondiale sarà una questione Mercedes lo sappiamo anche dopo questo doppio zero: ma Lewis, se lo vorrà vincere, dovrà mettersi veramente d’impegno.
Già da Montecarlo, meglio conosciuta come casa Rosberg.
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